Anno di pubblicazione | 2025 |
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Numero pagine | 144 |
ISBN | 979-12-205-0410-2 |
Formato | Cartaceo |
Autore |
Stillitano Claudio |
Tommaso Campanella, i Rosacroce e l’estasi filosofica
Prefazione di Francesco Sorgiovanni Errigo
Questa pubblicazione tratta, per la prima volta, in modo specifico e approfondito, almeno per quanto riguarda gli studiosi del domenicano, il pensiero che Tommaso Campanella ebbe in merito alla Fratellanza dei Rosacroce, all’esoterismo e all’ermetismo. L’autore – che ha già dato alle stampe vari testi sul frate – espone argomenti e tematiche, che devono essere necessariamente integrati, sul cenacolo di Tubinga (l’«augusta confraternita», formata dai cosiddetti Illuminati, nata in Germania tra il 1602 e il 1610), su Ermete Trismegisto, «il tre volte grande», filosofo, sacerdote e legislatore, e sull’opera La pratica dell’estasi filosofica, che lo Stilese scrisse per ‘raggiungere’ il centro primordiale di ogni cosa, l’unione tra macrocosmo e microcosmo, in cui ogni individuo diventa un magnum miraculum e può acquisire la conoscenza delle scienze più segrete, tra cui l’alchimia, attraverso la quale si poteva creare la trasmutazione dell’essere umano. La Pratica venne attribuita in un primo tempo a Giordano Bruno, ma fu lo studioso Alessandro D’Ancona, nel 1854, ad assegnarla a Campanella, che, a parere dell’esoterista statunitense Arthur Edward Waite, fu uno dei più apprezzati fondatori dei Rosacroce, contrariamente a quanto afferma il tedesco Richard Kienast, secondo il quale il domenicano avrebbe solo influenzato i Superiori Sconosciuti. Nel testo di Claudio Stillitano sono menzionate le teorie della città eliaca e della ierocrazia universale, con al vertice il papa, attorno al quale dovevano congregarsi le maggiori potenze (la Spagna o la Francia), i principi e ogni Stato che aborriva il concetto di unità. Per molto tempo – ricorda Campanella in una introduzione insolita – «sono stato in bilico tra queste due strade estreme, ma la mia scelta preferita è stata sempre la Città del Sole, retta dalla natura, dalla ragione e dagli influssi degli astri». La Città è un’opera in cui il filosofo ha enunciato conquiste impensabili per quell’epoca: la divisione dei poteri, la giustizia sociale, l’emancipazione femminile, l’assenza delle carceri e il rispetto della dignità umana. Nella pubblicazione si fa menzione inoltre delle torture subite dal frate ad opera del Tribunale dell’Inquisizione (trascorse 33 anni in carcere, 27 continuativi e 6 in modo differito), di Aneddoti rilevanti e significativi, a cui seguono la Cronologia della vita e delle opere e un’appropriata e ampia Bibliografia.
Editorial Review
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