Storia religiosa della Calabria
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Solo la tenacia, la passione e la competenza del Preside Prof Imperio Assisi potevano affrontare l’immane fatica di cimentarsi con una storia delle congreghe della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. La mole dell’opera in due ponderosi volumi esprime la complessità della ricerca, la capacità e l’abilità del ricercatore, la certosina pazienza e la diligenza nell’esaminare, valutare, ordinare una valanga di documenti. Confrontarsi con la storia delle congreghe è immergersi in una delle pagine più vive, autentiche, genuine – a volte travagliate e sofferte anche nei rapporti con la gerarchia ecclesiastica – della vita dei nostri paesi: per più secoli infatti hanno costituito il nucleo centrale della loro crescita, innervandosi su di esse tutto il cammino della comunità. Le congreghe, per la loro grande forza di aggregazione e organizzazione, travalicano il puro e semplice fatto religioso per diventare presenza incisiva e feconda nel tessuto sociale e civile in un impegno deciso di costruzione della città terrena con la testimonianza fedele dei valori evangelici diventando lievito e fermenti di progresso e di promozione umana e civile. Esse hanno saputo cogliere e rispondere alle esigenze, alle attese, ai bisogni religiosi e sociali delle popolazioni urbane e rurali diventandoforzapropulsiva di socializzazione e solidarietà. Hanno saputo realizzare iniziative e attività capaci di soddisfare prima di tutto i bisognispirituali, ma atte agarantire sostegno e aiuto nei momenti difficili egravi della vita individuale e collettiva: malattie, calamità, povertà emarginazioni, necessità di ogni genere. Con le congreghe nasce un vero servizio di attività caritative e sociali. Persecoli le congreghe hanno rappresentato la forma principale dipartecipazione del laicato alla vita della chiesa, anzi – insieme ai Terzordini – erano l’unica forma dipresenza del laicato organizzato, come strumentiprivilegiati di formazione religiosa organica, di istruzione e promozione. La lettura attenta dell’opera deI PresideAssisi ci farà toccare con mano questa formidabile ricchezza spirituale, umana e sociale. Nell’esprimere all ‘autore- che mi onora della sua amicizia – la mia profonda gratitudine, ilpiù vivo apprezzamento e compiacimento, formulo l’augurio che la sua opera possa essere conosciuta e letta soprattutto dai fratelli delle nostre numerose congreghe – che sembrano tuttavia in sonno immemori della loro storia e della loro forza -, affinché ritornino ad essere, nello spirito e nelle esigenze dei tempi nuovi, nella chiesa e nella comunità civile veicolo di promozione spirituale e sociale in una società che fa appello a rinnovate e ritrovate energie spirituali per affrontare con coraggio la grave svolta storica che stiamo attraversando.