Storia della Calabria e del Meridione d’Italia Vol. II Le immagini
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La grande storia e la straordinaria cultura della Calabria e del Meridione d’Italia dalla preistoria all’età greco-romana, dal periodo bizantino all’età medievale ed a quella moderna e contemporanea. Due grandi e importanti volumi di intensa e rigorosa narrazione storica e di avvincente e incredibile spettacolarità.
In questo volume: Le immagini della storia e dell’arte/ La produzione libraria pre-unitaria.
Nel primo volume: La storia e la cultura dall’antichità all’età contemporanea.
Storia di famiglia
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Proprio come un giacimento d’oro in vena, di oro cioè che ricorre non tanto nella roccia quanto nelle fratture, questo libro rivela quelle vicende familiari che si nascondono tra le pieghe della storia.
Indagando la peculiare epopea della sua famiglia, l’autrice tratteggia con grazia e curiosità lo spirito del tempo.
Una rigorosa ricerca documentale è il combustibile del racconto. La innegabile passione ne costituisce l’innesco. La combustione che ne consegue permette che emergano, di pagina in pagina, tutte le intenzioni e le ambizioni dei protagonisti.
Lettura lieve e godibile non ha certo la pretesa di competere con i poderosi testi specialistici ma si occupa di suggerire la formidabile ricchezza e l’inestimabile valore delle radici familiari.
Risorse preziose. Come l’oro.
Danilo Giammarino
Storie oltre frontiera
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Le interviste qui contenute, fatte tra febbraio e giugno 2021 (durante il dilagare del COVID-19) ad italiani emigrati in Svizzera, costituiscono, assieme alla testimonianza dell’autore del libro, storie di persone di diversa età, delle quali alcune, in quel Paese, sono riuscite ad affermarsi, altre, invece, ritengono di non aver raggiunto lo scopo desiderato e, quindi, sono ancora alla ricerca della strada giusta da seguire. Si tratta di un lavoro interessante, che non solo pone in risalto certi aspetti del fenomeno migratorio italiano in terra elvetica e fa comprendere determinate peculiarità sia della Svizzera che dell’Italia, ma evidenzia lati storici, geografici, culturali, politici, giuridici, economici e sociali di entrambe queste nazioni.
ebook - cartaceo
Studi pirandelliani 18
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Io vi presento l’antico e moderno TEATRO DRAMMATICO, l’omerico-pirandelliano Teatro Umoristico, l’eterno Teatro Caos-Cosmo-Pan: la lontana pitagorica ARMONIA (Muraglia-Fortezza)-ANIMA (speranza-sofia)-ARIA APERTA (musica-tragedia del treno pindarico)-ALBAURORAROSA (vita-primavera-resurrezione-ritorno-pasqua-passione-pathos-pietà-sentimento del contrario-patente dello Spirito-Vento Solare Zefiro-Zero, l’Amico-Filosofo Rosario-Romano della Rosa, l’Auriga Delfico Nessuno-Esseneto-Nesso-Nocio-Nofrio in carrozza-giornata del Taumaturgo-Sole Achille-Calcante-Calogero-Ercole-Eracle Salvatore), il TRONO DIPINTO della LUNAROSA-DOPPIA (Ninfarosa Calipso-Hypsas-Psiche-Nausica-Afrodite), la DRAMMATURGA-MAESTRA-MUSA-ATTRICE CARATTERISTA (Atena Palla-Pandora-Mela-Noce-Giocasta-Gioconda dalle mani incrociate nell’armonia-mano di Leonardo-Newton), la MASCHERA (Medusa-Saffo Trivia = Tre Marie-Moire-Cariti-Grazie-Graie-Gorgoni-Zingarelle Cantanti-Ballerine di Tomasi di Lampedusa) FUNEBRE-CARNEVALESCA-TROVADORICA-VUOTA-BAROCCA CONDUTTRICE (Hodighitria-Itria), la MADONNA ANTONELLIANA dalla mano levata, il velo-sguardo abbassato sulla Lettera-Giornata Una-Natalizia-Catartica (Iliade della tragedia-armonia-catarsi-siesta-dimenticanza-pianto = scudo-arco-croce dello Spirito-Personaggio Nessuno-Odisseo-Mida-Dima) e Trinacria-Pasquale-Catastrofica (Odissea della catastrofe-corsa-memoria-risata = lancia-remo-rábdos-rabbia-ira dello Spirito-Personaggio Nessuno-Odisseo-Mida-Dima) del TAUMATURGO-SOLE (Calogero-Carlo-Lollò) UOMO-SPIRITO-OMBRA (Auleta Trovatore) DIO-PENSIERO-SOGNO-GIORNO-GIGANTE-KOUROS-FIORE-SIGNORE (Drammaturgo-Mimo-Mummia-Bara-Baracca-Bacheca-Cassetta-Caverna-Giara-Valigia-Arca-Barca-Navicella-Faselo-Guscio di Noce = Conte (Crise-Cristo) di Luna (Criseide-Cristaredda) = Signore della Nave) UNO-LUSTRALE-ACRONE (Figlio-Giglio-Diodoro-Lorenzo) e TRINO-FISICO-CRONO (Cosimo): «… la barchetta della mia finzione poté alla fine filare al largo e issar la vela della fantasia…» (Pirandello, “Pascal”). Io vi presento il TEATRO (tragedia-catarsi-armonia-anima-aria aperta-albaurorarosa-catastrofe-picàta-Pitica-Itaca-isola-corona-anello-orchestra del teatro greco all’aperto) d’ARTE (Mimesi-Armonia-Muraglia-Anima-Manna-Mano-Firma-Leggenda-Legge-Religione-Fede-Patto d’Amore-Anello tra il Grande Me-Dio-Pensiero- Sogno Eterno e il piccolo me-uomo mortale) di PIRANDELLO-OMERO, lo sconosciuto Artista Auleta Trovatore LI-O-LA’: il POETA (Padre-Uomo Uno del passato di Lì), il PERSONAGGIO (Spirito-Virtù Nessuno-O del futuro del cielo) e il REGISTA (Figlio-Tela-Vesta-Vestia-Bestia Centomila del presente di Là): «Oh paesello mio addormentato, che scompiglio dimani, alla notizia della mia resurrezione!… enorme, omerica risata…» (Pirandello, “Pascal”). Io vi presento lo SPIRITO FEDONE («Fede» scriveva Maestro Alberto Fiorentino «è sustanzia di cose da sperare, e argomento e pruova di non appariscenti.» (Nota di don Eligio Pellegrinotto.)…) del DRAMMATURGO-MAESTRO PIRANDELLO-OMERO, L’ARTISTA (Scrittore-Incisore Architetto Pittore Musicista Scultore) AULETA TROVATORE (Mida) della Tragedia-Armonia-Anello (del Magnifico Colosso Telemaco-Macco-Bacco-Pandoro Lindo-Candido-Vergilio-Falaride, il Fantasma svegliato dall’Albaurorarosa-Armonia-Mano-Anello dello Spirito-Vento Ecnomo Nessuno-Nonò-Nonno-Ombra del Taumaturgo-Sole Calogero d’Akragas-Panopoli-Trapani): «… il nonno m’aveva regalato quell’anellino a Firenze, uscendo dalla Galleria degli Uffizi… Ecco spiegato il mistero!…» (Pirandello, “Pascal”). Nella mia Presentazione lo Spirito-Fedone svela la FEDE-PATTO tra l’UOMO (Poeta-Personaggio Uno-Nessuno) e il DIO (Dramma-Regista Centomila). L’Autrice
Studi pirandelliani 19
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In questo testo l’agrigentina-greca Mirella Salvaggio presenta il VIVO FUORILEGGE (Ecnomo) pindarico PERSONAGGIO-MAESTRO-PRINCIPE (lo Zero-Principio senza Fine, lo Spirito-Shakespeare-Pericle-Ariele-Amleto-Nessuno-Eros-Omeros-Odisseo-Mida-Dina-Simonide-Demonio-Set-Mani-Teseo-Astianatte-Attila-Attia-Tis = Qualcuno = Bimno Mattino = Mattia Pascal), il FORTE GIGANTE TAUMATURGO-OMBRA, il solare-primaverile-ritornato VENTO-ANEMOS-DIAVOLO-LI-O-Là (Zefiro-Zero-Lazzaro-Lazzarone-Lazzo-Filo-Filosofo-Amico della Sofia-Psiche-Anima Viva Nuda Nessuna Ignota), l’AULETA TROVATORE dell’ALBAURORA-ROSA-SPETTACOLO-LUCE-CATARSI (dei nati corpi-fantasmi-attori-dèi mortali-vecchi-nani) che diventa ARMONIA-TEATRO-BUIO-CATASTROFE (Dodicesima Notte-Picàta Pitica-Itaca-Pitagorica = Isola-Corona-Orchestra dei cento Antenati Numeri-Numi-Lumi Spiriti-Personaggi-Ombra Immortali-Giovani-Giganti Musicisti della Tavola 12): la cosmografia del caos-cosmo-pan, il teatro d’arte, la MIMESI-MAESTRIA-MANO-MANNA-KARMA-NORMA-MUSICA-ARIA-NOTA-MEMORIA-ANIMA-MURAGLIA ALTISSIMA, la LEGGENDA (Legge-Religione-Fede dello Spirito Fedone-Fidia-Fedro Fenice-Feace-Foco Amore-Romano-Rosario della Rosa), la TRAGEDIA-FIRMA del NOME-GIORNO-GIGANTE (l’inchiodato-annegato-addormentato Dio-Pensiero-Sogno Faraone-Noè-Natale-Atlante Tantalo Telamone Telemaco Falaride-Lindo-Candido, l’ATTORE (Toro-Bove-Giove Asino d’Oro) CONTE (Ettore) DI LUNA (Andromeca) schiodato-svegliato e portato sul palcoscenico da Pirandello-Bellini) UNO-NATALIZIO-LUSTRALE-METAFISICO-ACRONE-DAMIANO (il figlio cambiato, il lontano forestiere (della vita-teatro) sconosciuto XANTO-Caritone-Mattia-Polluce-Romolo-Moloc, il Signore-Lars Norvegese, l’orrendo MOSTRO DRAMMATURGO-DOMINUS-MIMO-MUMMIA-MOMMINA-MAMMA-MARIANNA DEDALA-DOPPIA, il menzogenro Regista-Attore-Conte di Luna Sonnambola) e TRINO-PASQUALE-VECCHIO-FISICO-CRONO-COSIMO (il figlio cambiato, «il malo vicino principiante di violino», il conosciuto Balio-Baio-Buio Malanippo-Pascal-Castore-Remo Socrate-Crise Cristo, il Signore-Louros-Icaro-Arso-Asso-Astro-Estro Girgentino, il caduto Atlante-Natale, il cretese Signore della Nave-Navata, il Figlio-Foglio-Giglio d’Oro dell’Aula Mirabile, il Maestro Cristo-Vergilio Anér-Marone-Moro-Nerone, lo scoperto Drammaturgo-Musicista, l’ipocrita-gesuita Regista-Attore-Conte di Luna Sonnambola): i DUE LIBRI-GIGANTI-KOUROI-DIOSCURI-GEMELLI, I SANTI MEDICI, i SIGNORI-FIORI della CORONA-CROCE-ARMONIA d’AKRAGAS-BASILEA BASILIANA-SANCALOGERINA-BELLISSIMA: «… Io vi ho portato la corona di fiori promessa…» (Pirandello, “Pascal”.
Aurelio Patti (Già Auleta del Gruppo Folcloristico della Città dei Templi) ha scritto alla Salvaggio: «Agrigento, 16 maggio 2023) Carissima Mirella, … Volevo ringraziarti per i libri che mi hai mandato e complimentarmi con te per l’impegno e la passione che non ti lasciano mai…».
Santina Principato
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Lo «studio pirandelliano-agrigentino» di Mirella Salvaggio dimostra che la BIBLIOTECA-CHIESA (sconsacrata dalla ragione-armonia-anima-mano levata) di Luigi Pirandello si legge-sente nel LIBRO MAESTRO “Il fu Mattia Pascal romanzo del fu Luigi Pirandello”, il Dialogo del Drammaturgo (il Conte di Luna), il DRAMMA-GIORNO UNO-NATALIZIO-LUSTRALE (Grande Me-Regista-Attore Centomila = parola scritta) e TRINO-PASQUALE-FISICO (del Piccolo Me-Poeta-Personaggio Uno-Nessuno della parola parlata). Grazie a Mirella Salvaggio il VIVO PERSONAGGIO-SPIRITO-OMBRA-GIGANTE MATTIA PASCAL-BIMBO MATTINO (il Trovatore, il figlio ritrovato dalla Città Madre Akragas-Girgenti-Agrigento) ritorna nella Città dei Templi, la Città Bellissima-Sovrana-Magnifica-Mirabile (la “Miragno” del Romanzo-Tragedia Antica e Moderna dell’Amatissimo Drammaturgo-Maestro Amore Altissimo) che vive ancora nell’armonia-legge-vita-anima antichissima del «teatro di strada», il teatro sancalogerino, il LOGOS-GIORNO (il Ciclope) UNO-NATALIZIO-LUSTRALE-CHIUSO (della siesta) e TRINO-PASQUALE-FISICO-APERTO (della corsa) del FILOSOFO (l’Amico-Filos-Filolao-Filo Pitagorico caduto dalla Luna Doppia-Dedala-Didone-Dondi-Dida-Dadi-Didì Marianna) EMPEDOCLE CALLICRATIDE (San Calogero), il MAESTRO del sicilianizzato PLATONE, l’Autore-Io Assoluto chiuso nell’omerico-empedocleo «mito della caverna», lo scespiriano-pirandelliano «racconto d’inverno». Maria Petralia Gentile In copertina: Città dei Templi (Ottobre 1934). Pirandello con le tre attrici Abba (madre e figlie) e alcuni amici girgentini. «Rinunzio a trascrivere il suo nuovo pezzo forte della domenica seguente che recava a grosse lettere il titolo: MATTIA PASCAL È VIVO!». Luigi Pirandello, “Il fu Mattia Pascal” (della Tragedia-Armonia-Musica-Danza della Sicilia Paleolitica, l’Isola del Monte Pellegrino, il “Monte della caverna” incisa da figure danzanti che rivelano che il «senso estetico» è legato al «culto dei morti»).
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Io vi presento il GIGANTE SPIRITO-PERSONAGGIO-TAUMATURGO NESSUNO (Zero-Eros-Omeros-Ermes Odisseo-Mida-Mani), l’AULETA TROVATORE della TRAGEDIA-ARMONIA (dei sei piedi dell’esametro aureo), la MANO-FIRMA del NOME-GIORNO LUSTRALE (Antro d’Inverno) e FISICO (del Poeta-Sole di Primavera) di PIRANDELLO-LEONARDO DELLA CITTà MAGNIFICA (dell’Aria-Anima-Muraglia-Fortezza- Speranza Sublime). … Mida vien dopo costoro; / Ciò che tocca oro diventa… Lorenzo De’ Medici, Trionfo di Bacco e di Arianna … Gridavano. Uno, due fiammiferi, accesi; poi anche la candela, quella stessa che stava entro il lanternino dal vetro rosso. E tutti in piedi! Perché? Perché? Un gran colpo, un colpo formidabile, come vibrato da un pugno di gigante invisibile, tonò sul tavolino, così, in piena luce. Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal Io vi presento il PERSONAGGIO-SPIRITO-FILO della SOFIA-ANIMA (verità) del COLOSSO TELAMONE KOUROS- SIGNORE-FIORE-FIORETTO-FIAMMIFERO di PIRANDELLO-VERGILIO, l’oscuro cerinaio sulla strada («Dove è errore, ch’io porti la verità») del monaco San Francesco. Vedo chiaramente che lei capisce di letteratura quanto può capirne un cerinaio che va vendendo per istrada le sue scatole di fiammiferi. Luigi Pirandello, Epistolario familiare giovanile

Studi sul martire Acacio il cappadoce
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Il santo martire Acacio o Agazio, centurione di origine cappadoce decapitato a Bisanzio nel 303 d.C. per essersi dichiarato cristiano, fu oggetto di venerazione non solo in tale città, dove vennero erette in suo onore alcune chiese, ma anche in Occidente, con esattezza in Calabria, nella cui cittadina di Squillace si cominciò, in epoca medievale (probabilmente fra il XIII e il XV secolo), a praticare il suo culto, da lì estesosi, poi, ad altre cittadine calabresi. In questo libro l’autore ha raccolto 5 studi nei quali, oltre ad illustrare la figura di Acacio e a soffermarsi sul culto delle sue reliquie tanto a Costantinopoli quanto a Squillace, pone in risalto la fortuna di cui il martire godette nei secoli mediante l’innografia e l’iconografia.

Sui Grecismi nel lessico della parlata arbereshe di San Costantino Albanese
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Il presente studio ha individuato i grecismi più frequenti nella parlata arbëreshe di San Costantino Albanese (SC). Questa parlata, caratterizzata da una struttura morfologica più conservativa e antica rispetto agli altri dialetti arbëreshë, è risultata essere, infatti, di particolare interesse.
San Costantino Albanese appartiene all’Area Lausberg, area che si estende tra Basilicata meridionale e Calabria settentrionale e che comprende i dialetti romanzi più arcaici (i quali linguisticamente appartengono al gruppo dei dialetti lucani). Molti grecismi della parlata di SC sono precedenti all’emigrazione oltremare degli arbëreshë e, quindi, sono sopravvissuti in tale dialetto, contrariamente a quanto si nota per la lingua albanese, in cui alcuni di questi grecismi non esistono, oppure sono scomparsi. Tramite questo studio comparativo si sono evidenziati alcuni tratti fonetici e morfologici tipici nonchè le formazioni delle parole tipiche presenti nella parlata arbëreshe, tralasciando gli aspetti linguistici di quei grecismi provenienti dai dialetti italiani. Questo studio risulta essere, dunque, di particolare interesse per tutti coloro che si occupano di lingue in contatto, e, più in particolare, di dialettologia arbëreshe e di storia della lingua albanese, ovvero della evoluzione diacronica della parola.
Sulla riva del lago d’alabastro
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L’emigrazione e le sue mille sfaccettature sono al centro
di questo romanzo, scritto con le dolci note della nostalgia,
del ricordo che esula da finti moralismi, ma penetra nell’animo
del lettore e di chi, come il protagonista, ha vissuto
la sofferenza della partenza dal paese natio.
Valigie e pacchi chiusi con lo spago, speranze riposte
nel cassetto, e la consapevolezza di dover sacrificare una
vita per poter dare ai propri figli quello che ai padri è stato
negato: lo studio, come forma di liberazione da ogni abuso,
da ogni forma di sopruso che da sempre divide gli uomini in
padroni e servi, o, in datori di lavoro e dipendenti. E l’America,
con la sua Statua della Libertà, fa da cornice a questo
scritto, come un ideale cui protendere, come le ali che si
dispiegano verso l’orizzonte.
In queste pagine il filo della memoria porta indietro nel
tempo, quando il Meridione si spopola, le famiglie si spaccano
e le mogli, rimaste sole, si rimboccano le maniche e
crescono i propri figli, nella speranza del ritorno dell’uomo
amato. Ed ecco che il sacrificio diventa speranza, aspettative
da riporre nelle nuove leve, capaci, un giorno, di cambiare
il mondo e liberare le coscienze dai sensi di colpa. E poi
il ritorno al Poggio, luogo che qui diventa metafora di ogni
ritrovo, di un lungo abbraccio con una donna mai dimenticata
e di un figlio non ancora conosciuto, Joro. E poi i progetti:
“un piccolo emporio da far gestire alla moglie, delle
terre comprate da bonificare e del futuro del ragazzo che fu
mantenuto agli studi, a dimostrazione che anche tra la gente
contadina c’erano persone scaltre e intelligenti”.

Supplici e Amazzoni
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Entrare nella complessa prospettiva di un mondo arcaico di poeti e artisti che generarono i fermenti e le basi della nostra cultura occidentale significa riandare alle radici stesse delle parole e delle immagini in cui siamo immersi. È un viaggio di ricerca attraverso suoni e figure che hanno costruito nel tempo l’asse e le modalità del nostro sentire, vedere e comunicare. … Il lavoro a tasselli modulari fungibili a livello storico-letterario viene composto e sviluppato qui in una scrittura leggera non nozionistica, aperta a riferimenti e comparazioni di tono colloquiale, assai utile a un primo approccio a una materia così densa, articolata e carica di metafore nonché di complessità lessicografiche. (dalla Prefazione)
Tasselli
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In questo libro l’autore racconta e si racconta. Lucio ama viaggiare anche se non può farlo quanto vorrebbe e non ama l’aeroplano, non per paura ma perché se decolla da Roma e atterra a Berlino immancabilmente pensa di avere perso il meglio del viaggio. Questo lavoro che ha fatto, di ricordare, raccordare, riannodare, è stato un viaggio dentro la memoria, dentro libri letti talvolta distrattamente e magari dimenticati, dentro la famiglia, le amicizie e i sentimenti, infine dentro se stesso. Il viaggio comincia da Napoli nel ’59 e prosegue lungo ricordi di famiglia, cronache e vicende di oltre mezzo secolo, letture e scoperte di una storia negata. Infine l’incontro con un libro dopo il quale per il nostro nulla ha potuto essere come prima e lo ha portato ad una serie di approfondimenti ed esperienze, l’ultima delle quali è stata andare a Mongiana, naturalmente in motocicletta. Alla fine del racconto troverete, sotto forma di un breve saggio, una specie di esperimento o se volete una provocazione, certamente un invito a pensare e a riflettere.
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Terra muta
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Terremoti naturali o artificiali? Lutti e sofferenza infinita. L’Italia è scossa da una sequenza insolita di sismi che mietono vittime ignare e causano danni incalcolabili. È in atto una guerra ambientale non dichiarata, sottoposta al segreto di Stato. Di mezzo c’è la mano armata di un’entità oscura che minaccia la vita nel Belpaese. Alzi la mano chi sa che il 13 dicembre 2007, addirittura dall’estero, la Costituzione tricolore, repubblicana ed antifascista, è stata di fatto congelata senza “colpo ferire”. E che nientedimeno, al di sopra delle Forze dell’Ordine italiane (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza) s’erge senza alcun controllo della Magistratura e del Parlamento tricolore, un altro organismo con diritto di vita, di morte e di distruzione su chiunque. Insomma, la democrazia in Italia è stata abolita. Così, dietro le quinte è entrato in scena un insospettabile sistema di potere che dirige l’esistenza nello Stivale a sovranità ormai azzerata. In questi tempi confusi, l’eccesso di informazione si traduce in difetto di sapere. Ma un giornalista italiano, libero e indipendente, ha fatto luce, prove alla mano, su questo mistero, nonostante attentati e minacce di morte. Non più vittime. La sua esortazione è SU LA TESTA, prima che sia troppo tardi, prima che vada in onda il disastro finale.
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Testi con-testi
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Testi con-testi raccoglie in undici capitoli altrettanti interventi critici, editi o inediti. È un titolo programmaticamente duplice, perché evoca sia la relazione tra le parti (appunto testi con testi), sia il contesto, che sembra ormai diventato démodé, ma al quale si dovrà sempre guardare per continuare il viaggio ermeneutico nella letteratura. Gli argomenti sono l’America nel romanzo settecentesco di Pietro Chiari; una trilogia derobertiana su risorgimentalismo critico, novelle di guerra e teatro; un dittico alvariano, dedicato ad un avantesto dell’Età breve ed all’immagine della città nella trilogia delle Memorie del mondo sommerso. Completano il quadro altri soggetti, solo apparentemente distanti: le riscritture del libro Cuore fino ai giorni nostri e la letteratura dalle periferie, che comprende sia la poesia in dialetto di Ignazio Buttitta e di Paolo Bertolani, sia la narrativa di Maurizio Maggiani. Il finale è lasciato a una riflessione sugli archivi letterari e la filologia ai tempi della metamorfosi digitale, a partire da un caso concreto e attualissimo: il “Fondo Autografi Scrittori Sardi”.
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Tommy e Clotilde alla scoperta del Castello Svevo
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Interessante e coinvolgente l’espediente narrativo
usato dall’autrice, che sa catturare l’attenzione
dei ragazzi, da lei conosciuti così bene durante la
sua lunga e significativa attività di insegnamento.
Una passeggiata storica dialogante è il furbo
espediente che consente di muoversi con interesse
all’interno della propria città, di cui spesso non si
conoscono aspetti importanti e significativi, mantenendo
costantemente vive motivazione e curiosità.
Il ponte fra il passato, storicamente collocato
molto indietro nel tempo, e il presente di due ragazzi
che vivono oggi, è costruito senza saccenteria
ma con scherzosa affabilità dall’affettuosa guida
che il fratello Tommy offre alla sorellina Clotilde.

Tra consenso e rifiuto
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Pur nella varietà delle tematiche affrontate, il volume di Tommaso Scappaticci presenta la struttura unitaria di un discorso incentrato sull’evoluzione delle forme letterarie nel periodo compreso fra l’Unità e il primo Novecento. Partendo dall’idea di chiarire il ruolo dell’intellettuale posto di fronte al trionfo e alla successiva messa in discussione del modello borghese, i saggi si articolano in una duplice prospettiva, che tiene conto della complessità del fatto letterario e della complementarità di diversi criteri di indagine: all’individuazione dei connotati specifici dei singoli autori, esaminati secondo la direttiva della connessione fra componenti ideologiche e soluzioni stilistiche, si affianca l’analisi del rapporto con il pubblico, quale elemento non trascurabile per la comprensione dei caratteri e delle finalità della produzione artistica. Perciò autori più noti sono posti accanto ad altri che hanno dovuto registrare la tenace distrazione degli addetti ai lavori e una perdurante assenza dai manuali scolastici, ma che appaiono non meno indicativi di gusti e interessi largamente diffusi e consentono di delineare un itinerario organico e non convenzionale di quasi un secolo di storia letteraria. Dalla narrativa campagnola di Caterina Percoto all’anticonformismo scapigliato di Emilio Praga e al verismo mediano della Serao, dalla versione napoletana del romanzo d’appendice attuata da Francesco Mastriani alle forme “bizantine” della Contessa Lara e alle ambigue intolleranze antimoderniste di Panzini: è un mosaico di esperienze letterarie oscillanti fra avanguardia e tradizione, fra la spregiudicatezza di chi sceglie generi e motivi non accettati dalla cultura ufficiale e un conformismo venato di spunti moderni e originali, ma anche rispettoso delle regole del mercato librario e, quindi, assunto a garanzia di immediato successo.
Traduzione creatività e comunicazione
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Charles Baudelaire. Secondo Paul Valéry, (1871-1945, poeta, saggista, critico letterario e critico d’arte): “il poeta più grande dell’Ottocento francese è Victor Hugo, il più perfetto è Stéphane Mallarmé, il più importante è Baudelaire. L’importanza di B. consiste in une puissante intelligence critique associée à la vertu de poésie.” La sua opera è stata tradotta nella maggior parte delle lingue europee e ha raggiunto le vette più alte della gloria. Con B., infatti, la poesia francese esce dai confini nazionali e s’impone come la poesia della modernità. Per lui la poesia è soprattutto Ritmo, Forma, Musicalità e solo occasionalmente pensiero!
Nasce a Parigi il 9 aprile del 1821. Ricorre quindi quest’anno il bicentenario della nascita e voglio ricordarlo aggiungendo un altro tassello al piccolo mosaico di tutti i miei studi rivolti alle sue opere che evocano anche la storia della sua vita drammatica e straordinaria. Dalla sua esperienza spirituale e dal vissuto tormentato per le sue note vicissitudini, riversate nella sua opera Mon cœur mis à nu, in cui confessa tutti i suoi più intimi drammi, si evince, infatti, la sofferenza del poeta. L’opera più importante Les Fleurs du Mal è conosciuta e ammirata in tutto il mondo perché Egli ha raccolto il coro dell’eredità poetica e ha creato nuove vie per la poesia. L’opera è stata configurata come: “L’allegoria dell’esistenza umana” e qualcuno, confrontandola con La Divina Commedia, l’ha definita La Commedia Umana, forse memore anche dell’immensa narrativa delle diverse situazioni esistenziali de La Comédie Humaine di Balzac. Già queste poche poesie tradotte fanno rendere conto della grandezza del poeta e della sua ricerca della Verità attraverso la Bellezza, perseguita nella doppia postulazione del Bene e del Male: Enfer ou Ciel, qu’importe?/ Au fond de l’inconnu pour trouver du Nouveau!
Alla fine della sua ricerca tuttavia non è riuscito a soddisfare la sua voglia di scoprire nulla che facesse capire qualcosa sulla vera essenza dell’esistenza umana.
Non gli resta, da cristiano anche se di alterna intensità, sperare che solo la morte gli svelerà il mistero della vita, come dichiara nella poesia “La mort des pauvres”:
“La mort c’est le portique ouvert vers les Cieux inconnus!”
Traiettorie culturali tra il Mediterraneo e l’America latina
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Questo volume presenta i contributi di una rete di studiosi operanti in Europa e in Sud America – storici, antropologi, linguisti, letterati e giornalisti – che hanno partecipato al convegno internazionale di storia Traiettorie culturali tra il Mediterraneo e l’America Latina, svoltosi all’Università della Calabria e a Morano Calabro dal 27 al 29 ottobre 2015, e che hanno in comune una componente trasversale: la ricerca sul fenomeno migratorio che, dall’età moderna ai nostri giorni, e in particolare tra Ottocento e Novecento quando si registrò la cosiddetta alluvione immigratoria nel nuovo mondo, ha registrato movimenti di uomini e culture su molte direttrici. E queste pagine, frutto di nuovi confronti intellettuali, non vi è dubbio, confermano un’indiscutibile vigoria degli studi che al di qua e al di là dell’Atlantico indagano in prospettiva diacronica sulla natura e la qualità dei legami e degli influssi reciproci nelle diverse aree geostoriche e culturali.
Tre colpi al cuore
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Nell’azione politica di Sandro Principe, nel corso di sette lustri di impegno nelle istituzioni, si colgono delle costanti, delle idee forti che sempre affiorano nello svolgimento dei vari ruoli ricoperti, nell’azione dell’uomo di governo, dell’amministratore regionale e del sindaco, in aggiunta alle tematiche relative alla programmazione territoriale, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, sempre presenti nelle visioni e nelle azioni concrete di Sandro.
In primo luogo, la forte determinazione a svolgere azioni per rafforzare la giustizia sociale a favore dei più deboli. Questo ideale si rintraccia nell’impegno del sottosegretario che risolve tante vertenze di lavoro, che favorisce provvedimenti per ottenere sgravi fiscali e contributivi per le imprese del Mezzogiorno al fine di renderle competitive aumentando anche gli organici, che sperimenta per primo in Europa istituti come i contratti di solidarietà, grazie ai quali durante le crisi tanti dipendenti non hanno perso il posto di lavoro. Ed ancora, nel lavoro dell’assessore regionale alla Istruzione, all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione tecnologica che si impegna per potenziare la formazione dei giovani calabresi e che si batte affinché il mondo della ricerca e dell’impresa camminino a braccetto, per rendere le aziende, attraverso l’innovazione di processo e di prodotto, più competitive e, quindi, capaci di creare nuovi posti di lavoro. E che, a tal fine, si rende promotore della realizzazione di due distretti tecnologici, della logistica e della trasformazione a Gioia Tauro, dei beni culturali a Crotone.
Quest’impegno per il mondo del lavoro e per i giovani, per la formazione e per la ricerca si ritrova nell’azione del Sindaco che costruisce decine e decine di istituti scolastici, che lavora perché le aziende del territorio utilizzino la ricerca prodotta dall’Unical, e che progetta la realizzazione di una moderna area industriale che, nel tempo, diventerà la più grande della Calabria con più di 400 aziende.
Altra costante nell’azione di Principe, è rappresentata dal suo impegno per la cultura, per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali…
Claudio Signorile
(continua)
Dettagli

Tutti di nostra casa
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I protagonisti della storia qui sapientemente ricostruita da Luciano Meligrana attraverso le lettere dei suoi avi paiono al di fuori del tempo ma al tempo stesso vi sono ben radicati e mostrano di sapersi muovere da navigatori espertissimi. Apparentemente privi di sentimenti individuali – perchè totalmente devoti alla Casa, alla famiglia, alle sue regole ferree – i personaggi affioranti da queste carte mostrano una umanità maturata da secoli di cognizione del dolore, aspirazione al progresso e intima rassegnazione alla rinuncia di ogni felicità individuale, perchè così era sempre stato e sarebbe rimasto nel tempo. Unica consolazione vera, il mare…: sfida, rischio ma anche respiro a pieni polmoni verso l’ignoto, o meglio il desiderato: la libertà, il Sogno. Aldo A. Mola