L’armonia dei miei sensi

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Senza Musica non si vive. Io non ci riesco. Il suono è dentro di noi. Bisogna solo tirarlo fuori, esternarlo, esprimerlo, comunicarlo. È un momento di solidarietà, di concentrazione di forze e di crescita umana senza limiti e senza età.

Parlando di Musica avverto una specie di confessione dell’anima che si snoda libera tra vicende intessute di tensioni e relax. Sento una coralità che mi pervade, mi protegge e mi consola. La Musica non è sogno evanescente, né durevole sensazione di felicità, piuttosto un credo che si coltiva, si perfeziona e si ama anche in termini di ascolto non solo per me che non ho studiato Musica.

Nel riverbero del suono l’istanza dell’ascolto, dinamica e sempre nuova, ci trasporta in un altrove, quell’altrove che non termina in un porto ma sconfina in approdi continui verso una bellezza pullulante di sensazioni e di accattivanti diversità.

5,9910,00
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L’Europa dei popoli o degli Stati?

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Parlare di “Europa dei Popoli” ai nostri giorni con riguardo all’Unione europea può sembrare a dir poco utopistico. La percezione che una congrua parte dei cittadini ha dell’integrazione europea, oltre ad una sensazione di insofferenza, sollecitata non sempre correttamente dalla politica e dai mass media, è che l’Unione sia un “carrozzone” guidato dagli Stati – e in particolare dalla Germania – nel quale i cittadini non hanno alcuna voce in capitolo.
Questo libro ha l’ambizione di spiegare in modo semplificato l’Unione europea (UE) attraverso il suo ordinamento giuridico e l’attuale sistema istituzionale. Non è un lavoro scientifico; bensì un “navigatore” nei meandri delle istituzioni UE troppo spesso sconosciuti al grande pubblico, anche a causa (e forse soprattutto) della complessità del sistema istituzionale sovranazionale. L’idea di un testo agile, di ampia diffusione, coincide con il 60° anniversario della firma del Trattato di Roma del 1957 istitutivo della Comunità economica europea.

4,9910,00
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La bonifica dei siti contaminati: note esplicative

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Il volume analizza la problematica delle bonifiche. Come è noto tale questione rimane purtroppo sempre attuale, nonostante il legislatore abbia stabilito una disciplina organica contenuta nel dLgs 152 del 2006. Nel lavoro si cerca di esplicitare il contesto e la portata normativa delle attività e procedure in materia di bonifiche, nella consapevolezza di trovarsi innanzi ad un sistema di regole, al tempo giuridiche e tecniche, che devono armonizzarsi e sistematizzarsi per una efficace applicazione.

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8,00
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La massoneria come istituzione pedagogica

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Parlare di massoneria e sostenere che questa istituzione possa svolgere una funzione pedagogica nella società moderna equivale a dare una risposta all’interrogativo che oggi sempre più si avverte. E cioè se non si sia ormai in presenza di una istituzione datata storicamente, che ha certamente a suo tempo contribuito all’evoluzione della società con impulsi fondamentali di idee e di uomini straordinari, ma che nell’era del villaggio globale pare ormai abbia esaurito l’energia dinamica per continuare ad essere propositiva. L’opportunità di disquisire su questa tematica ci viene offerta dal saggio monografico di Ottavio Gallego. L’occasione è da non perdere perché attraverso il percorso massonico è possibile individuare alcuni temi chiave che consentono di esplicitare il come, il quando, e il perché dell’attualità di una istituzione di cui tanto si è parlato e scritto ma di cui poco veramente si conosce o vuole conoscere.

16,00

La mia rai

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La storia della RAI in Calabria e la storia della Calabria raccontata dalla RAI: quella parte infinitesimale di storia, cioè, che mi ha visto impegnato, sul campo, in prima persona.
Venticinque anni: i venticinque anni che vanno dalla Lottizzazione (figlia del compromesso storico che attraverserà, fino ai giorni nostri, le alterne vicende della politica) alla Occupazione; dalla Prima alla Seconda Repubblica. Li racconto, almeno mi sono sforzato di farlo, sotto la lente d’ingrandimento di giornalista lottizzato che ha, però, sempre cercato di mettere al centro del proprio impegno professionale il rigore, l’imparzialità, l’oculatezza, la pari dignità.

7,9918,00
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La politica locale

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Questo volume ricostruisce ed analizza le vicende politiche, amministrative ed elettorali della città di Cosenza nel sessantennio repubblicano, inquadrate all’interno dei cambiamenti che attraversano la realtà politica del Meridione d’Italia.
Oggetto d’indagine sono i partiti politici, gli amministratori comunali e le forme della partecipazione dei cittadini.

18,00

La presenza delle minoranze etnico-linguistiche e il loro ruolo storico-culturale sul territorio

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In alcune aree della Calabria vivono genti di origine greca, valdese e albanese che conservano e coltivano la loro cultura secolare composta da tradizioni, culti, credenze, abitudini di vita, mestieri, artigianato, folklore, religioni, cibi e prodotti della terra. Le attuali condizioni di vita, le esigenze di studio e di lavoro, la carenza di infrastrutture di trasporto, i naturali processi di integrazione tra diverse culture, peraltro favorite dalla facile pervasività dei mezzi di comunicazione, costituiscono un forte pericolo per la conservazione di tale patrimonio di indiscusso valore.

5,00
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La rivolta delle pulci

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La Rivolta delle pulci è il racconto di una storia inverosimile, bizzarra, irrealizzabile, ambientata nel 2014 in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del Consiglio regionale. Una fantasiosa narrazione di stati d’animo, descrizioni di personaggi politici, eventi dall’andamento ironico, ma che in fondo rappresentano uno spaccato di costume della vita di un consigliere regionale. Insomma è solo una fantasticheria dell’autore maturata nei tanti viaggi per e da Reggio Calabria. Tutto è pura immaginazione: i protagonisti, i caratteri, la trama della storia che si conclude in forma surreale. Dal racconto nasce un solo interrogativo: quale sarebbe stato l’andamento istituzionale e politico in Calabria se in questi quarant’anni di regionalismo gli uffici del Consiglio regionale e della Giunta fossero stati accorpati nello stesso palazzo? Purtroppo, i se e i ma non determinano la storia, per cui è inutile rammaricarsi. L’augurio, invece, è che questa fantasticheria provochi qualche sorriso e qualche piccola riflessione.

8,00

la SANTA ’ndrangheta

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«Quello che ne La ‘Santa’ violenta era indagine, è diventato sentenza. Quello che era intuizione è diventato analisi. Quello che era rischio è spesso diventato realtà…». La ‘Santa’ violenta è stato uno dei primi testi sulla ’ndrangheta, pubblicato nel 1991, dopo la stagione dei sequestri di persona e la cosiddetta “pax mafiosa”. Ripercorre con lucidità, empatia e spunti critici, quella che è stata la trasformazione della ’ndrangheta in Santa, un’organizzazione criminale che non si accontenta più dell’accumulazione di denaro, ma vuole usare quel denaro per conquistare fette di potere, politico ed economico, in Calabria e altrove. Questa trasformazione, ci racconta Pantaleone Sergi, è stata certamente violenta. Trent’anni dopo, alla penna esperta di Pantaleone Sergi, che la storia della ’ndrangheta negli anni Settanta, Ottanta e Novanta l’ha narrata in diretta, si accompagna un’analisi critico-accademica di Anna Sergi, criminologa, docente all’Università di Essex nel Regno Unito, e affermata ricercatrice del fenomeno mafioso e ’ndranghetista in Italia e all’estero. Anna Sergi riprende l’eco della violenza mafiosa che La ‘Santa’ violenta aveva raccontato e si chiede cosa sia cambiato. La Santa ’ndrangheta è ancora violenta? Adesso «la ’ndrangheta è una mafia a cui piace piacere, non spaventare, se non quando è strettamente necessario». E se non è più violenta, cosa fa, cosa è diventata? È diventata, tra le altre cose, una Santa ‘contesa’ per quattro motivi: l’unitarietà, la violenza dei clan, la loro mobilità e l’essenza stessa della Santa, come organizzazione cerniera con politica ed economia del territorio. Queste pagine – la Santa ‘contesa’ e la Santa ‘violenta’ – lette in successione, ci ricordano quanto sia fondamentale preservare la memoria storica di certi anni per arricchire le analisi di oggi.

9,9918,00
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La scuola in parlamento interventi alla camera e in parlamento interventi alla camera dei deputati (1972-2001)

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La “Questione Scuola” è, da sempre, ma soprattutto in questi ultimi tempi, al centro dell’interesse degli addetti ai lavori, delle famiglie e della pubblica opinione. Perché?, mi si potrà chiedere. Per tutta una serie di motivi, ed, in particolare, per il fatto che, a differenza di quanto è avvenuto in passato, un Ministro, l’on. Luigi Berlinguer, ha ritenuto di dovere avviare una serie di “riforme” che hanno trovato reazioni in molti settori del mondo della scuola. Questioni come “la parità scolastica”, “la vicenda dei cicli”, gli “esami di Stato”, l'”autonomia”, “il concorso per gli insegnanti” hanno trovato in Berlinguer e nel suo successore prof. Tullio Di Mauro dei decisi “portatori” di una “stagione di rinnovamento” che avrebbe dovuto cambiare il corso della storia scolastica del nostro Paese. Una strategia, quella dei due Ministri dei governi di centro-sinistra, che avrebbe dovuto portare alla demolizione delle strutture portanti della scuola italiana articolata secondo la concezione pedagogica e culturale gentiliana. Un attacco portato alla “pedagogia filosofica” di Giovanni Gentile che si era mosso, con la sua rifonna, nel ’23, secondo la linea di una visione della formazione dell’allievo in sintonia con i valori espressi dalla tradizione culturale italiana di derivazione risorgimentale. L’attacco a Gentile doveva costituire l’elemento necessario ed indispensabile per la costruzione di una nuova scuola, incentrata su una visione materiale e pragmatica, per una società diversa e, comunque, lontana dal nostro patrimonio storico e culturale. Contro questo obiettivo, portato avanti da una strategia di segno gramsciano (non certamente del migliore Gramsci), mi sono mosso sin dal primo momento, da quando ho colto, malgrado la superficialità di certi giudizi espressi da elementi e forze (talvolta non estranei al mio mondo) di vario orientamento, il disegno messo in essere da assertori di idee pedagogiche, lontane mille miglia dalla nostra realtà scolastica e culturale. I miei interventi in Parlamento sono stati a tal riguardo numerosi. In questa pubblicazione ne ho raccolto alcuni, i più significativi. Non si può, a questo punto, rinunciare al richiamo di due discorsi da me pronunciati sull’università e sulle “categorie della scuola” nel corso della VI Legislatura in un momento in cui le tematiche in questione erano – allora come oggi – al centro di un vivace dibattito nel Paese e, di riflesso, in Parlamento. E, anche con questo riferimento integrativo, il presente lavoro può essere ritenuto un contributo alla causa di una Scuola che voglia e possa saldare tradizione e modernità. Nel rispetto della nostra storia e della nostra cultura. FORTUNATO ALOI

16,00

Le ‘ndranghetiste dell’est

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Questo libro esamina l’evoluzione della ’ndrangheta e il persistere in tempi moderni dell’esercizio del “diritto” di faida, forma violenta di giustizia privata, che caratterizza e distingue questa organizzazione da tutte le altre consorterie criminali attive in Europa. Guardando al passato e al presente racconta, inoltre, un fenomeno mai esplorato che ha caratterizzato la storia recente della mafia più potente del mondo: il ruolo svolto, all’interno delle cosche, dalle donne provenienti dai Paesi dell’ex Cortina di Ferro. Da mogli e compagne di boss e picciotti queste donne, cresciute in contesti sociali nei quali la ’ndrangheta non ha mai messo radici, si sono trasformate in temuti “capi” o in fedeli “luogotenenti” gestendo in Calabria estorsioni, organizzando traffici di cocaina, mettendosi alla guida di aziende nate riciclando denaro frutto di attività illecite. È la storia di Edyta Kopaczynska, consorte del padrino di Cosenza, Michele Bruni, l’unica polacca ad essere stata condannata in Italia con sentenza definitiva per associazione mafiosa; di Lucia Bariova, la slovacca compagna del capobastone di Cassano, Vincenzo Forastefano, nominata “direttore tecnico” dell’azienda di trasporti “Forastefano”; dell’ucraina Oksana Verman, amante del narcotrafficante Salvatore Pititto, di Mileto, che ospitava nella propria abitazione i narcos colombiani. Alla ricostruzione delle vite di queste “signore” del crimine s’aggiungono nel volume le vicende dei killer stranieri ingaggiati dalle ’ndrine calabre per compiere attentati o eliminare nemici durante le guerre di mafia. Si tratta di un altro capitolo mai approfondito prima e del quale sono protagonisti tre sicari a “contratto” provenienti da Kosovo, Macedonia e Slovacchia. Tre assassini che in cambio di denaro ammazzano senza pietà, come accaduto sulla spiaggia di Vibo Valentia,  nel luglio del 2012, quando venne trucidato sotto l’ombrellone, davanti a centinaia di bagnanti e alle figliolette, Davide Fortuna esponente del gruppo mafioso dei “Piscopisani”. La vita delle “signore” del crimine e dei sicari stranieri è ricostruita attraverso le confessioni che hanno reso. Nel testo, nel quale sono compresi studi già compiuti per realizzare i volumi “Mamma ’ndrangheta”, “Faide” e “Iodamorenonmuoio”, v’è poi un approfondimento dedicato alla presenza della mafia calabrese negli Stati Uniti, in Canada ed in Australia ed ai traffici di droga che in quelle nazioni gli ’ndranghetisti hanno messo in piedi godendo anche della complicità di famiglie storiche di Cosa nostra americana come quelle dei Bonanno e dei Gambino. Infine, per comprendere la potenza della ’ndrangheta nello scacchiere mondiale del narcotraffico vi sono paragrafi dedicati ai più famosi broker della droga: Nicola Assisi, Pasquale Marando, Roberto Pannunzi, Domenico Trimboli e Salvatore Mancuso.

7,9914,99
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Le costanti mafiose

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Consenso e affari, ieri come oggi; anzi, oggi più di ieri. ‘Ndrangheta e camorra, che sono i soggetti mafiosi protagonisti di queste pagine, sono colte in momenti particolari che vanno dall’Ottocento fino ai giorni nostri.
I tre saggi raccontano la ‘ndrangheta che ha avuto sempre una dimensione affaristica e s’è sviluppata sino ad epoca recente a Gioia Tauro la cui importanza strategica viene colta sin dall’Ottocento e spiegano come, con le caratteristiche particolari che la rendono diversa dalle altre mafie, è riuscita ad espandersi nelle regioni del Nord facendo affari anche a quelle latitudini.
La camorra è descritta in un momento delicato quando, a seguito dell’assassinio di un confidente della polizia, riesce a mobilitare il popolino a protezione del vero assassino. La sua forza è tale da riuscire a spostare ad altra sede il processo contro l’assassino del confidente. Testimone d’eccezione è Giustino Fortunato che scrisse pagine importanti sulla vicenda.

4,9912,00
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Le parole che mi hanno tradito

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“Le parole che mi hanno tradito” è un racconto, una riflessione che traccia una linea di vita tra l’orizzonte immaginato e quello in cui si approda. La linea della vita, quel sottile filo che lega l’uomo a se stesso di là di se stesso. La linea di continuità di questo libro è il cuore dove ogni parola diventa una storia, in altre parole un coaugulo di esperienze, sensazioni, relazioni e rapporti.
La parola è il centro di ogni progresso e il motore di ogni cambiamento, è causa ed effetto di se medesima, è vita di ogni forma, speranza di ogni passato, è anima che rende liberi o segno che incatena la mente.
Le parole degli uomini costruiscono la storia, questo libro è la storia di Franco ma è anche la storia delle sue parole, di quelle parole che gli hanno consentito di avere una visione del mondo e della vita, è la storia delle parole raccontate ai giovani studenti, ed io tra quelli, che poi diventano altre storie personali contribuendo alla costruzione di parti di mondo.
(dalla Prefazione di Tina De Rosis)

5,9912,00
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Leader al contrario

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Conversazione con FRANCESCO KOSTNER

(con Prefazione di PierPaolo Bombardieri e con Postfazione di Giorgio Benvenuto)

Un’originale e appassionata intervista attraverso la quale Roberto Castagna, storico dirigente della UIL calabrese, offre un contributo non scontato alla conoscenza dei problemi del Mezzogiorno e della Calabria. Il tutto, sullo sfondo di un contesto familiare ricco di umanità e dì valori etici, sulle cui fondamenta Castagna ha edificato il suo lungo impegno sindacale. Un “faccia a faccia” senza veli dal quale emerge una coraggiosa autocritica, ma anche la forte denuncia dei limiti culturali e progettuali di una classe politica spesso inadeguata, responsabile di aver vanificato occasioni e opportunità in grado di invertire il trend negativo della parte più debole del Paese. Una testimonianza che per i suoi contenuti è destinata a caratterizzare il dibattito all’interno del sindacato e tra le forze politiche, chiamate oggi, ancor più che in passato, ad un responsabile e illuminato protagonismo.

15,00

Lo sguardo. Incanto alla vita

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La vita è un dono e come tale va vissuta giorno dopo giorno, con tutti i suoi momenti belli e brutti, allegri e tristi, ma a volte anche dolorosi. E anche quando il dolore si presenta nella sua più crudele realtà, la vita va ugualmente conservata e vissuta con la forza del cuore. È questo l’obiettivo che si prefigge l’Autrice del libro “Lo sguardo – Incanto alla vita”.
Uno sguardo attraverso il quale ripercorrere una strada all’indietro, nei giorni già trascorsi, nelle vicende già vissute. Vicende che hanno contribuito ad alimentare i sentimenti, sentimenti di affetto, di amore, ma anche di dolore, dolore immane che lacera il cuore e toglie il respiro.

7,9914,00
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Lo stato nuovo

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Sull’attività politica di Fausto Gullo si è indagato a sufficienza. Mancava, fino ad ora, un lavoro che analizzasse il suo impegno e il suo apporto di giurista ai lavori dell’Assemblea Costituente. Pone ora rimedio a tale mancanza il presente volume, basato su non pochi documenti inediti. L’uomo politico calabrese appare motivato, nella lunga elaborazione della carta costituzionale, dal rispetto di tre princìpi che sono al di fuori e al di sopra delle ragioni di parte: la sovranità popolare, la centralità del Parlamento e l’unità nazionale. Tra Costituzione, antifascismo e Resistenza esiste un nesso avvertito e innegabile, ad illuminare il quale il lavoro di Marco De Nicolò porta elementi per una riflessione non fondata su fastidiosi luoghi comuni, come spesso, purtroppo, accade. L’indagine è stata opportunamente estesa alla politica del Pci sui temi costituzionali rilevanti e sulla Costituzione in generale.

10,33

Mai arrendersi

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Campanella, Uomo di eccelsa onestà intellettuale, di straordinaria coerenza, di grande resistenza fisica e soprattutto psichica, con l’esempio e la forza inestimabile del Suo pensiero ci insegna che l’Uomo, per realizzare i bisogni primari, non può vivere senza il sogno di un’“Utopia” costruttiva, poiché un’Utopia trasformata in un’enorme cantiere è il carburante che fa girare il motore del mondo.

Il Potere, per conservare se stesso, ha cercato sempre di nascondere, insabbiare, camuffare, condannare, negare, dimenticando che le leggi della natura sono inesorabili: così succede che ogni fenomeno sociale, politico o religioso, nasce, cresce, si sviluppa e… prima o poi muore!

Basta guardare nel tempo e nella Storia!

G. B.

15,00

Mamma ‘ndrangheta

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Un viaggio lungo più di un secolo tra le organizzazioni criminali che hanno infestato l’area settentrionale della Calabria. Un viaggio tra boss e picciotti prima della “picciotteria” e poi della ’ndrangheta  compiuto esaminando sentenze, documenti di archivio, pubblicazioni e giornali d’epoca e ricercando, come una volta facevano i grandi giornalisti, le foto più significative di personaggi che hanno dominato città e paesi forti, a volte, di un impressionante consenso sociale.
Il libro di Arcangelo Badolati è l’opera più completa ed esaustiva scritta sulle organizzazioni criminali della provincia di Cosenza. Traccia la mappa delle cosche calabresi e la catena di comando che ne determina strategie e interessi individuando l’esistenza di due “crimini”, uno a Cirò e l’altro a San Luca, così come emerge dalle più recenti indagini condotte dalle procure antimafia di Reggio e Catanzaro.

 

7,99
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Mamma ‘ndrangheta 2a edizione riveduta e ampliata

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Un viaggio lungo più di un secolo tra le organizzazioni criminali che hanno infestato l’area settentrionale della Calabria. Un viaggio tra boss e picciotti prima della “picciotteria” e poi della ’ndrangheta  compiuto esaminando sentenze, documenti di archivio, pubblicazioni e giornali d’epoca e ricercando, come una volta facevano i grandi giornalisti, le foto più significative di personaggi che hanno dominato città e paesi forti, a volte, di un impressionante consenso sociale.
Il libro di Arcangelo Badolati è l’opera più completa ed esaustiva scritta sulle organizzazioni criminali della provincia di Cosenza. Traccia la mappa delle cosche calabresi e la catena di comando che ne determina strategie e interessi individuando l’esistenza di due “crimini”, uno a Cirò e l’altro a San Luca, così come emerge dalle più recenti indagini condotte dalle procure antimafia di Reggio e Catanzaro.

dalla Prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

Questa nuova edizione di Mamma ’ndrangheta comprende i risvolti giudiziari di molte operazioni di Polizia cui si faceva riferimento nella prima stesura e aggiunge al testo originario una parte degli studi compiuti per realizzare il volume Santisti e ’ndrine edito nel 2018.

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Millenial

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Millennial è un aggettivo che indica le generazioni nate dagli anni ’90 ai primi decenni del XXI secolo. Ma si estende a tutto quanto faccia parte di questo trapasso epocale.
Il libro è un piccolo manuale d’uso dell’età contemporanea senza pretese accademiche, basato sulle esperienze dell’autore, che vanno dal giornalismo al romanzo, passando per gli itinerari geografici, le ricerche sul campo e le letture.
Le nuove tecnologie, il loro impatto nella vita quotidiana, i lati oscuri dell’attualità, il narcotraffico, derivato al culto della droga e dall’ondata psichedelica degli anni ’60: la civiltà avanzata non trova più un baricentro. L’informazione di massa diventa rumore confuso o gossip, il pensiero colto si nasconde.
Il terzo millennio accorpa problemi irrisolti sul piano etico, politico, sociale e scientifico. La ferocia della guerra viene riverberata dai media. La moralità delle amministrazioni pubbliche è sotto inchiesta dovunque. La coscienza civile non attecchisce tra i nuovi barbari. Il sapere scientifico non scopre nemmeno il rimedio per il raffreddore, al punto che forse la scienza deve ancora cominciare.
La percezione del futuro passa unicamente per i clamori elettronici e si ripropone uno scenario che James Joyce applicava a tutti i tempi nel celebre motto dell’Ulisse scelto per epigrafe: «La Storia è un incubo dal quale cerco di risvegliarmi».

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