Nella morsa dei sogni

È un romanzo impregnato di nostalgia e rimpianto, che spinge il lettore a riflettere sulla fuggevolezza della vita, dei sogni, dei desideri di fanciulli. C’è un latente ma costante invito a seguire i dettami del proprio cuore, le inclinazioni del proprio sentire per non rischiare, in caso contrario, di vivere in continuo bilancio negativo del proprio essere. Katya Torchio delinea il sogno come una morsa che rapisce e intrappola nell’entusiasmo e nella capacità di nutrire nuovamente utopie e innocenti evasioni. Di guardare oltre la siepe del colle, di fantasticare su spazi e silenzi infiniti. Specie nei periodi più duri, quando nulla sembra confortare, quando la vita è come appesa a un filo, il sogno è la medicina migliore, capace di alienare dall’inevitabile dolore, nel sogno si diviene regina della torre ma anche sirena del mare… e ci si incanta nell’ascolto di note e parole senza tempo, fluttuanti nell’etere, ammaliatrici di viaggiatori e naviganti che dolcemente naufragano nel mare della loro anima.