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Persona Persone Povertà

[wc-ps]

Uno dei fili conduttori della mia vita è stato l’impegno per la
pace. Per questo, la mia vita è stata caratterizzata da tanti incontri
con le vittime delle varie violenze in molti posti del pianeta.
Ho incontrato anche tanti perseguitati per motivi di giustizia

10,00
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Petali di rose

[wc-ps]

I versi dell’autrice rappresentano un ideale ricamo, che
intende raffigurare una corolla di petali variopinti e pregni
di tenue fragranza, capace di evocare stati d’animo e di
rimandare a ricordi ed emozioni. Non a caso il titolo della
raccolta è una sorta di nomen omen, un nome che è presagio
di quanto è custodito nei componimenti.
Parole chiave, quali fiore, luce, fede, amore, rimembranza,
sono i punti di riferimento, per inoltrarsi lungo
un sentiero interiore, che si rivela cammino pregnante fra
bilanci, affetti, memorie, palpiti del cuore. Tutto si raccoglie
«nella magia di un manto lungo e caldo», per citare
un verso di Achillina De Rose, la quale cosparge la sua
scrittura poetica dell’essenza di rosa, il fiore che più di altri
rimanda all’immagine della vita nelle sue fasi e nei suoi
tratti. La parola, in ogni testo, si carica di valenze, di sussurri,
di richiami, di afflati.
Di volta in volta, essa acquista il suo senso, proponendo
suggestioni, riflessioni, atmosfere. La voce lirica dell’autrice
svela orizzonti, apre finestre, indica cieli stellati, dove
si racchiudono segreti e codici da decifrare. Con effluvi
icastici ella ci ricorda che «Non capiremo mai abbastanza
che/ le gemme e i diamanti li trovi/ dove meno l’immagini
»; inoltre ci rammenta che ci attendono varchi e sponde,
terre nascoste e inesplorate, senza dover, per questo, rinunciare
a radici, «all’antico borgo», a tradizioni, a legami
con un passato dolce e caro da cui trapela lo scintillio di
volti amati

10,00

Piccole patrie, la Patria, altre patrie

[wc-ps]

Nella vita di ciascuno c’è un momento in cui, riguardando e prendendo
a cuore quel che si è fatto nel corso degli anni, accade di scoprire
di aver disseminato distrattamente tante cose a destra e a manca. E talora
accade anche di scoprire che quelle cose disperse, invece, hanno
più di qualcosa in comune e possono stare benissimo assieme.
È quel che mi è accaduto rileggendo i pezzi che compongono questo
pamphlet, tra i quali si snoda un filo conduttore, che compone in qualche
modo un corpus unitario, in cui riconosco gli interessi prevalenti e
le sensibilità più vive che hanno guidato la mia ricerca storiografica per
un buon numero di anni.
Dagli inizi del XXI secolo, dunque da quasi vent’anni, ho privilegiato
nei miei studi la grande esperienza sociale dell’emigrazione transoceanica
di massa, esplosa tra Otto e Novecento. Strada facendo, ho cercato
e frequentato nuove piste di ricerca, discostandomi da approcci che mi
apparivano un po’ desueti, sia che appartenessero a metodi di tipo
quantitativo, sia che proponessero retoriche pauperistiche, sia che concentrassero
l’attenzione su pochi luoghi simbolo dell’epopea migratoria,
ignorando tutti gli altri.
Ho privilegiato spesso luoghi inconsueti e trascurati, che ho chiamato
“le altre Americhe”, le quali mostrano il carattere pervasivo e
spesso avventuroso delle imprese migratorie. Ho cercato di ricostruire
le traiettorie tracciate dai migranti secondo procedure non solo economiche,
ma anche culturali, sociali ed emozionali, il cui punto di partenza
era, di certo non sempre ma spesso e volentieri, la Calabria.

10,00
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Pier Paolo Pasolini e il Friuli – Un’etnia sulla pelle di un poeta

[wc-ps]

Pier Paolo Pasolini e il Friuli. Lingua, letteratura e tradizione. Un rapporto che risulta sempre più importante all’interno di una visione in cui i processi etnici costituiscono una chiave di lettura fondamentale per interpretare e capire le eredità e la storia dei territori. La poesia assume una valenza di straordinario sostegno mitico-simbolico per un versante e di affermazione di identità per altri aspetti che toccano elementi antropologici. La poesia è sempre una “antropologia” dell’anima. Soprattutto quando il rapporto tra sentimenti e lingua costituisce una sottolineatura esistenziale. La lingua del dialetto è un codice esistenziale e il dialetto della lingua è un approfondimento di matrici in cui il “disegno” etnico è fondante. Ma non parliamo di dialetto nel senso puro del termine. Piuttosto di una lingua nella sua struttura semantica, storica e anche metafisica. È il caso, appunto, di Pier Paolo Pasolini (1922-1975) come si evidenzia in questo volume.

15,00
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Pierre Drieu La Rochelle

[wc-ps]

Perché leggere o rileggere oggi Pierre Drieu La Rochelle? In questo breve e agevole saggio Sandro Marano cerca di darci una risposta plausibile, tratteggiando la figura dell’uomo e dello scrittore francese e soffermandosi su alcune tra le sue opere più significative, sia di saggistica che di narrativa. In poche parole, per l’autore, Drieu è un pellegrino del sogno. Vale a dire, è un uomo che cammina, che sente e vive drammaticamente la crisi del mondo moderno e la decadenza di un’intera civiltà e, lungi dall’alzare bandiera bianca, combatte a viso aperto, proponendo una determinata concezione del mondo, ben sapendo che il sogno senza l’azione è sterile e che l’azione senza il sogno è cieca.  Drieu, dunque, ci appare come un fratello maggiore, un compagno di viaggio che attraversa le paludi del nichilismo, si rivolta e medita un nuovo ordine. Nei suoi scritti ritroviamo un afflato che ci accomuna: i suoi interrogativi sono anche i nostri, le sue speranze e le sue delusioni sono anche le nostre. A poco più di settant’anni dalla sua morte, Drieu continua ad essere ristampato e letto da una piccola cerchia di lettori, che l’autore si augura di poter allargare. Ogni generazione a suo modo lo riscopre, cogliendo, di questo ribelle “contro la pesantezza dell’ordine, contro la negligenza degli uomini a essere felici”, accenti, tematiche, narrazioni che non si trovano altrove. Con una battuta si potrebbe dire che i suoi scritti, non essendo alla moda, non passano mai di moda.

6,9912,00
ebook - cartaceo
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Pietro Bucci

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Questo libro raccoglie i contributi di varie persone che a dieci
anni dalla scomparsa di Pietro Bucci, ne hanno commemorato la
figura e le opere in un Convegno, tenuto presso l’Università della
Calabria. L’autore ha sicuramente colto negli interventi di colleghi,
allievi ed amici, gli aspetti fondamentali e caratterizzanti della
personalità di quest’uomo, che seppure non più presente
nell’immanente, rimane una figura vivida ed ispiratrice per tutti
quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di incrociare la
sua avventura umana. Emblematico è il titolo che l’autore ha
scelto. “Pietro Bucci: un ponte verso il futuro”. Chi ha conosciuto
Pietro, il prof. Bucci, il maestro Bucci, solo per un breve attimo
può chiedersi: Ma di quale ponte si tratta? Perché un ponte verso
il futuro? Verso quali territori ed obbiettivi ci porta questo ponte?
Poi la risposta non può che arrivare rapida e certa. In qualche
breve nota cercherò di precisare questo concetto. Mi piace innanzi
tutto sottolineare uno degli aspetti fondamentali emerso dal
convegno, che getta una luce importante sul personaggio e ne fa
in partenza una figura di grande rilievo umano, scientifico e, a
mio parere, anche storico. Tutti coloro che di lui hanno parlato, a
volte con tono commosso, hanno contribuito a mettere in luce gli
aspetti che facevano di questo uomo un emblema positivo del nostro
tempo che a tutti dispiace di aver perso in una fase ancora
così prematura della sua vicenda umana. Il primo elemento fondante
della personalità di Pietro era la capacità di interpretare la
propria vita in termini di gioco. Fin dall’inizio questo aspetto era
assolutamente determinante nel modo di vivere del giovane Pietro
Bucci.

15,00
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Pirandello e l’Europa

[wc-ps]

Elaborati nell’ambito di una ricerca sul teatro del Novecento in Europa, i saggi raccolti in volume da François Orsini (docente di Letteratura Italiana nell’Università «Charles De Gaulle» di Lille 3) tendono innanzi tutto a mettere in luce la cifra espressionista – finora scarsamente esaminata e valutata dalla critica – delle opere drammatiche di Pirandello. Di qui la convinzione dell’utilità e opportunità di delineare preliminarmente un quadro il più possibile chiaro e completo delle caratteristiche essenziali dell’estetica espressionista, sia a livello di tematica che di traduzione drammaturgica. Ma tra gli influssi esercitati sul teatro di Pirandello non va certo trascurato quello del suo amico Pier Maria Rosso di San Secondo, vero e forse unico autore espressionista italiano. Il che spiega lo studio comparato compiuto da Orsini sulla produzione drammatica dei due scrittori siciliani, attraverso cui per la prima volta si indaga – in modo soddisfacente, pacato e originale – sull’incidenza del teatro di Rosso di San Secondo su quello di Pirandello, dopo che, sulla base di un giudizio critico fortemente radicato, si è continuamente asserito come ovvio il fenomeno contrario. Ma oltre a trovarsi accomunato alla cultura e all’arte tedesche del primo Novecento per via del suo espressionismo, Pirandello drammaturgo, nel volume di Orsini, acquista un’altra dimensione europea rilevante: quella francese. Ne consegue pertanto un’analisi approfondita delle ragioni del successo conseguito dal teatro pirandelliano sulle scene francesi dal 1922 ad oggi, con ragguagli precisi e interessanti su temi e situazioni ricorrenti nelle «pièces» dei drammaturghi d’oltralpe, ma anche sui riflessi – fin troppo evidenti nella fase della formulazione dei princìpi estetici da parte del giovane scrittore agrigentino – della lettura delle opere Essais sur le génie dans l’art (1883) e Les altérations de la personnalité (1892), rispettivamente di Gabriel Séailles e di Alfred Binet.

15,49

Pjetër Budi poet dhe prozator

[wc-ps]

O, i madhi Zot fatmiri,
Ti qi jē i vërtetë,
Prej qiellshit këqyri
Të tūtë qi do vetë.

Mendtë ndritua posi ylli,
Të njohonë atë jetë,
Të dīnë mirëfilli
Se ti jē i vërtetë

Krījuosi i tyne
Qi i kie krījuom,
E çpërblēsi i tyne
Me gjak tand të pāçmuom.

Tashti të lus, ndritmë muo,
Zoti im, me një rrezē,
Si të jētë urdhënuom
Shpīrtit shint prej tē.

Shqip të mudënj me rrëfyem
Ndōnjë kankë të rē,
Qi mbi qiellt t’ish pëlqyem
Përpara tŷ ke jē.

Pjetër Budi
(Nga “Doktrina e krishtenë” 1618)

18,00
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Poemetti e poesie

[wc-ps]

Le parole di Levato sono pensate, interiorizzate, ed escono ora con profonda dolcezza, ora con intenso fervore. L’insieme è un bagaglio di emozioni e contenuti essenziali per ritrovare dimensioni perdute e sottili e per accendere stimoli ed indicare percorsi, specie alle nuove generazioni. La fatica della scrittura in Albino, l’impegno individuale sommato al servizio reso alla collettività, distribuito in tutte le attività famigliari, professionali, civili, politiche, culturali si sostanziano coerentemente e coraggiosamente anche in tutte le liriche. Il cofanetto parolato ci invita ad una riflessione comune sui grandi temi, sui larghi interrogativi, e sulle piccole fondamentali cose di ogni momento. Cattura l’attenzione con estrema efficacia e si propone fiducioso agli orizzonti ed alle sfide del domani. Albino Levato, con questa sua mirabile raccolta, interpreta la missione fondamentale del fare artistico che mira a toccare le intelligenze ed a creare concetti, soluzioni, segni, sogni. dall’introduzione

12,00
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Poesia

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Poesia è un volume che racchiude tre raccolte di poesie: Narrare di Vento, Il diario del castello, Questa sera guarderò il cielo. … Forse sono troppi tre raccolti in un’unica onda, forse si disperderanno i versi nel bianco schiumoso, ma in fondo per questo sono stati presi dai solai dell’umanità e si sono portati sul cammino della vita che nulla sa di ciò che fa scorrere il fiume, che scorrerà comunque fin tanto non avrà raggiunto il significato del suo scorrere. Poi, per un attimo solo, si fermerà sulle ciglia del mare per raccontare del suo viaggio e non gli importerà se le sue parole saranno ascoltate meno del vento, perché il suo cammino gli avrà insegnato che l’essenza è più in alto, là dove i suoi occhi, quelli della poesia e quelli del mare poggiano da sempre lo sguardo.

16,00
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Poesie

[wc-ps]

La poesia di Francesca Serra Le Pera è volta a riflettere la condizione interiore dell’uomo, la precarietà del suo stato, “imbarazzo dell’anima”, che anela, in una dialogicità problematizzante col proprio io, al Dio della vita. Il verso spnge “là dove/ non esistono/ i tramonti”.(Antonio D’Elia)

14,00
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Poesie del taschino

[wc-ps]

La raccolta “Poesie del taschino” si forma nel corso degli anni, là dove l’autore sceglie di vivere.
Le settantadue poesie sono il frutto del rapporto con i luoghi in cui si trova: Milano, Firenze, Tropea, Parghelia non sono altro che la progressione della sua espressione poetica e di vita.

5,9912,00
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Politica delle immagini

[wc-ps]

La politica e l’arte, come i saperi, costruiscono delle ‘finzioni’, cioè dei riconcatenamenti materiali dei segni e delle immagini, dei rapporti fra ciò che si dice, fra ciò che si vede e ciò che si può fare. Gli enunciati politici o letterari hanno effetto sul reale. Definiscono dei modelli di parola o d’azione ma anche dei regimi di intensità sensibile. Tracciano delle carte del visibile, delle traiettorie tra il visiibile e il dicibile, dei rapporti tra modi d’essere, di fare e di dire. Definiscono delle variazioni di intensità sensibili, delle percezioni e delle capacità dei corpi. (JACQUES RANCIÈRE).

4,9930,00
ebook - cartaceo
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Politica e potere

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Il volume di Filippo Sabetti, Political Authority in a Sicilian Village – apparso nel 1984 negli Stati Uniti e reso finalmente accessibile al lettore italiano per mezzo della traduzione di Patrizia Niutta –, rappresenta un affascinante esempio di ricerca sul campo, inscrivibile in un filone – quello degli studi sulle comunità – che ha dato risultati stimolanti e alimentato polemiche feroci. La ricerca si configura come una verifica scientifica sui risultati di un’indagine territoriale a livello di microanalisi che si sviluppa lungo l’arco di tempo di quasi due secoli. Sabetti mette a fuoco le dinamiche per la conquista dei poteri – civile, economico, culturale, criminale – nel presupposto che gli stessi siano il frutto di un’intenzionalità ben definita a livello istituzionale o di una palese inadeguatezza di ordinamenti e politiche di governo, che sarebbero perciò alla base della disgregazione sociale di una comunità e del sorgere in essa di organizzazioni fuorilegge, ovvero, nel caso della Sicilia, di cosche e di mafie che offrirebbero luoghi altri alla competizione per i poteri e la mobilità sociale oltre ad essere centro di scambio di violenza non monopolizzata dallo Stato. I risultati raggiunti da Sabetti con questo studio sono tali da non poter essere ignorati anche da parte di chi non dovesse eventualmente condividerli in tutto o in parte.

18,08

POLITICA OGGI

[wc-ps]

La politica è la forma più preziosa della carità che, illuminata dalla

fede, prepara il futuro della società democratica corrispondente ai

bisogni etico-naturali della persona umana e promuove lo sviluppo integrale

dell’uomo scegliendo l’economia solidale, la quale è contrapposta

all’economia globale che non si ispira ai principi della giustizia fra

persone disuguali, ma alle regole concepite per perseguire il benessere

individuale, giammai il bene comune.

L’autentica ricchezza – perciò – non è il denaro, ma il capitale umano,

l’energia inesauribile, l’intelligenza, donata da Dio all’uomo, un

essere libero, di poco inferiore agli angeli. Nel mondo, purtroppo, crescono

le disuguaglianze perché il denaro – non l’intelligenza – è considerato

il bene supremo. In questa società disorientata, inoltre, convivono

due principi contraddittori: il super-market e la democrazia.

La Politica deve costruire l’equilibrio tra tali principi promovendo

l’utopia, il non ancora, non l’impossibile; il bene comune (educazione,

salute, lavoro, ecc.) ha il compito di rinsaldare il sentimento di fiducia

nelle istituzioni che oggi sono violentate dalla disonestà che indigna

papa Francesco, il quale invita tutti a «non farsi rubare la speranza» e a

ridurre il debito pubblico eliminando il superfluo, l’effimero, lo spreco

per aiutare i giovani dello scarto a coltivare la speranza nel futuro e, a

tutti, di non eludere il dovere di pagare le tasse allo Stato

13,00
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Popolazione e sviluppo socio-economico. Uno studio microterritoriale

[wc-ps]

La conoscenza approfondita dei tratti socio-economici di un territorio
rappresenta ormai una necessità imprescindibile per la programmazione
di interventi mirati e consapevoli da parte degli amministratori
locali.
Nel volume, pur con i limiti di studi territorialmente circoscritti
(soprattutto a causa della lacunosità di alcune fonti ufficiali), si traccia,
con rigore e metodo, l’evoluzione demografica, sociale ed economica
del territorio spezzanese. Il risultato è un modello di puntuale e
documentata analisi spazio-temporale, che a partire dagli accadimenti
demografici, scandaglia con attenzione anche gli aspetti economici,
sociali e culturali.
Da un punto di vista demografico, Spezzano della Sila è interessato
dai fenomeni tipici della fase finale del processo di transizione demografica,
come l’invecchiamento demografico, l’aumento della presenza
straniera, la modernizzazione della famiglia e, più in generale, della
società. Tali caratteri si intrecciano in maniera forte con i tratti socioeconomici
del territorio. Lo studio mette in evidenza le criticità di
un’area che, analogamente a quanto avviene in molti altri comuni della
provincia e della regione, vive alcuni problemi come la disoccupazione,
la crisi di alcuni comparti economici, ecc.

15,00
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Poppea Sabina

[wc-ps]

Poppea Sabina, moglie di Nerone, nell’età imperiale, mette in discussione fedeltà e pudicizia, singolari virtù della matrona romana. Disinibita e trasgressiva, ella oltrepassa lo stereotipo della donna di casa, casta e riservata, non curandosi del pudore e mostrando il suo mirabile corpo, vive nel piacere del “libero amore”: incontrare per una notte l’amante di turno o vivere ore di passione amorosa in riva al mare godendo della frescura delle acque marine e del tepore dei caldi raggi del sole estivo. Spregiudicata e puttana più di sua madre, dalla impara l’arte della seduzione, Poppea, non riesce, però a controllare la ferocia di quell’uomo che, in un momento di follia, la uccide unitamente al suo erede, lasciando Roma e il suo popolo, nello sconforto.

15,00

Portami all’America

[wc-ps]

Chi parte e chi rimane. Tra dolorosi distacchi, abbracci che sanno tanto di addii, e la speranza di lasciarsi presto alle spalle le ragioni di scelte difficilissime e laceranti. Per tornare presto alle proprie origini. Nei luoghi dell’infanzia e di una giovinezza tutto sommato spensierata, anche se mai priva di rinunce e limitazioni. Il mondo dei sogni e degli affetti più cari, nel quale ricominciare a vivere, puntando con rinnovato vigore ad una agognata palingenesi esistenziale.
La storia dell’emigrazione italiana e, particolarmente, della Calabria trova attraverso questo romanzo una nuova, coinvolgente rappresentazione. Mettendo insieme, in un ordine che rappresenta anche e soprattutto la riproposizione degli elementi fondanti di una forte identità culturale, sentimenti, passioni, aspirazioni capaci, nonostante tutto, di resistere ad un tempo gramo e sofferto. A vicissitudini apparentemente senza via d’uscita.
Tutto si svolge nel 1907 e si sviluppa in parallelo fra i boschi della Sila, un bastimento di migranti diretto in America e la casa di John Vigliaturo a New York. Una città di ciclopiche sembianze, che sembra smantellare ogni traccia di dignità umana, ma che si dimostra alla prova dei fatti capace di restituire dignità e orgoglio a chiunque ne conosca la propensione alla modernità, che significa in primo luogo opportunità di riscatto civile e sociale.
La scena è tutta per la gente comune. Per chi diventa protagonista di un’esaltante avventura umana. Il megafono di una conquista che riporta l’uomo al centro della storia, con le sue debolezze, ma anche con le sue inespresse potenzialità.

18,00

Potere & poteri

[wc-ps]

Il nuovo, il vecchio, la ruggine del tempo nella politica in Calabria negli ultimi vent’anni. La Regione ha visto alternarsi alla guida uomini di destra, sinistra e centro, ha sognato e deluso, ha lasciato il disincanto in eredità ai calabresi. Questo libro racconta fatti e retroscena, la storia custodita negli atti del palazzone regionale e negli archivi ormai inutilizzati di partiti che non ci sono più. Il nastro delle cassette, materiale nostalgico di un’altra epoca della televisione consente all’autore, giornalista professionista, di ripercorrere attraverso immagini non sempre nitide, le stagioni che hanno scritto la storia di questa terra “Ho vissuto la nascita di Forza Italia, il ribaltone di Meduri, la sorpresa Chiaravalloti, il mestiere di Loiero, l’ambizione di Scopelliti e la scommessa di Oliverio. Ma anche la stagione dei Mancini, dei Misasi, dei Pujia e dei Principe”.
Presidenti dell’ente supremo calabrese e statisti di caratura nazionale, le cui vite si sono intrecciate nei corridoi stretti di prima e seconda Repubblica, in una Calabria al centro delle strategie politiche nazionali. Un libro ricco di retroscena, aneddoti, interviste ufficiose ed ufficiali, incalzante come la cronaca e affollato come lo sono di solito le campagne elettorali. Quattro lustri di strategie, attori diversi, prime donne e alcune comparse. Sono loro ad aver costruito la Calabria di Oggi.

 

7,9914,99
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