Anno di pubblicazione | 2009 |
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Numero pagine | 200 |
Formato | Cartaceo |
ISBN | 978-88-8101-592-4 |
Autore |
Vairo Filippo |
Mi chiamavo Rocco Campora
L’Italia è ricca di struggenti storie di emigrazioni, di viaggi della fortuna alla ricerca di un’esistenza migliore. Ma non tutte le partenze sono uguali e non tutti lasciano la propria terra con il desiderio di farvi ritorno il più presto possibile. È questo il caso di Rocco Campora che nel 1951, stanco di un’esistenza sterile e apparentemente priva di allettanti prospettive per il futuro, nonché demoralizzato dai continui dissidi con un padre dal quale si sente non compreso e non accettato, abbandona Amantea alla volta del Venezuela con la ferma intenzione di non rimettere mai più piede nel proprio paese. Sulle tracce di questo straordinario personaggio dall’animo bohemien, ribelle, sfuggente e impossibile da intrappolare in stereotipi umani sempre troppo riduttivi per lui, si mette il nipote, dopo tanti anni di silenzi voluti, forse addirittura cercati. Così la realtà comincia a mescolarsi con la leggenda e gli infiniti racconti reperiti sul suo conto si arricchiscono di particolari nuovi e sorprendenti, talvolta in contrasto tra loro, ma concordi nel fornire il resoconto di una vita vissuta in totale libertà. Poi finalmente l’incontro tanto agognato e pieno di aspettative che non possono che essere disattese da un uomo che, avendo sradicato con forza le proprie radici dalla terra nativa, si è perso nel nuovo continente nello sfrenato inseguimento di se stesso.
Editorial Review
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