Anno di pubblicazione | 2009 |
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Numero pagine | 362 |
Formato | Cartaceo |
ISBN | 978-88-8101-594-8 |
Autore |
Bonifati Aldo |
L’Università della Calabria
Dalla legge istitutiva alla sua realizzazione
INTRODUZIONE di Aldo Bonifati Dopo sessant’anni di attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia pubblica, svolta come Presidente del Gruppo Bonifati S.p.A., con sede a Roma, Milano, Cosenza e Catanzaro, mi sono ritirato, con mia moglie, nella mia dimora di campagna, sita nella ridente e amena località “Le Vigne” di Castrovillari, ove sono nato. Con me ho trasferito l’intera “biblioteca” di documenti che testimoniano i grandi lavori realizzati in questi lunghi anni dalla mia Società. Riordinandoli ho rivissuto, con intensa emozione, il percorso temporale in cui queste grandi opere si sono realizzate. In primis, l’Università degli Studi della Calabria. é stata la realizzazione di un “sogno fantastico” vissuto in prima persona. Cos” mi sono domandato se fosse giusto tenermelo egoisticamente chiuso nel cuore e nella mente, oppure renderlo noto ai tanti giovani calabresi, per far s” che essi possano conoscere, dalla voce di uno dei protagonisti, l’origine e la realizzazione di una delle più grandi opere realizzate in Italia, e soprattutto in Calabria, divenuta sede fisica della cultura delle nuove generazioni e non soltanto calabresi. Ho optato per la seconda ipotesi, pur non sapendo se ci riuscirà, dal momento che non sono uno scrittore, ma un uomo d’azione. L’intenzione, ripeto, è quella di portare a conoscenza delle migliaia di studenti che hanno affollato ed affollano le Aule, la Biblioteca, il Rettorato, il grande viadotto, i corridoi, i vani scale e le piazzole dei “cubi” del Campus di Arcavacata, ma anche di coloro i quali non credono che i propri sogni possano diventare realtà, quanto sia stato difficile e nello stesso tempo entusiasmante portare a compimento un’opera di tale portata. Un percorso iniziato nel lontano 1976 e conclusosi nel 2007. Trentuno anni vissuti tra “lotte” per tenere in vita una grandiosa opera sulla cui riuscita nessuno avrebbe mai scommesso un soldo, e grandi soddisfazioni e riconoscimenti per aver realizzato il primo Campus in Italia. Portarlo quasi a compimento non � stato facile. Abbiamo dovuto fronteggiare le ostilità di chi lo considerava un “Treno lungo un chilometro e mezzo che non andrà mai da nessuna parte”; le maldicenze della gente; gli attacchi sulla stampa; i campanilismi politici; le “gioie e i dolori” delle maestranze. Questo e tanto altro è stata la nostra “vita” nei cantieri di Arcavacata. Figurativamente, identifico l’Università degli Studi della Calabria in una bellissima creatura, amata e odiata, esaltata e denigrata da tanti uomini, politici e non, corregionali e non. Illustri uomini di potere, giornalisti di fama nazionale, noti “meridionalisti” hanno fatto scorrere fiumi d’inchiostro per quella che oggi è diventata una stupenda creatura che vive e primeggia nel panorama delle grandi Università italiane, con l’aria aristocratica delle bellissime donne dell’antica Sibari. I Rettori, i professori, i membri del personale direttivo e tutti coloro i quali si sono avvicendati e succeduti durante un percorso durato oltre trent’anni, hanno saputo mettere a disposizione della terra di Calabria, tutta la loro opera, con grande abnegazione e spirito di squadra, che ha consentito all’Ateneo calabrese di affiancarsi e superare le più blasonate Università d’Italia. I suoi “figli” primeggiano nel mondo della cultura e della ricerca portando onore e notorietà alla sua nobile immagine. Colgo, cos”, l’occasione, per esortarli a tener presente, nel corso della loro vita lavorativa, le frasi di alcuni grandi “pensatori”. Daniel Burnham: “Non fare piccoli progetti: non hanno la forza di entusiasmare gli uomini e probabilmente non si realizzeranno mai. Fai grandi progetti, punta in alto nella speranza e nel lavoro, ricordando che i progetti nobili e razionali non moriranno mai, ma vivranno nel lunghissimo tempo dopo la nostra morte riaffermandosi con rinnovato vigore”. Heldes Carnara (Vescovo brasiliano): “Se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo sogno; se molti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventa realtà”. S. Caterina da Siena scriveva ai “potenti” del suo tempo per incitarli nel mecenatismo: “Gli uomini che nella vita terrena compiono grandi opere sono più vicini a Dio”. Per rendere più completa la storia del Campus di Arcavacata, non volendo, quindi, focalizzare l’attenzione solo e soltanto sulla sua realizzazione fisica, ho ritenuto opportuno raccontare le vicende partendo sin dal periodo dell’occupazione napoleonica della Calabria (1806-1815), passando, poi, per il lungo iter che ha portato all’approvazione della Legge Istitutiva n. 442 del 12 marzo 1968, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 103 del 22 aprile 1968, per arrivare alle prime sedute di laurea del 1976. Il tutto � racchiuso nei diciotto capitoli di questo 1¼ volume che può essere considerato antefatto e introduzione all’intera opera editoriale che ci porterà fino ai nostri giorni. Oggi, i miei figli ed io, assieme ai dirigenti ed ai dipendenti che, sin dall’inizio, sono stati il motore dell’Impresa che ha realizzato la fascinosa opera progettata in gran parte da un padre dell’architettura del XX secolo, Vittorio Gregotti, auguriamo all’Università della Calabria di raggiungere le più alte classifiche, cos” com’è nel desiderio dei nostri cuori.
Editorial Review
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