Anno di pubblicazione | 2023 |
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PAGINE | 112 |
ISBN | 979-12-205-0238-2 |
Formato | Cartaceo |
Autore |
Capone Maria |
Collane |
Sezione Giuridica Thesaurus |
La valenza probatoria delle digital evidence acquisite nelle indagini preliminari
Nel processo penale, le evidenze informatiche vengono introdotte nella fase delle indagini preliminari attraverso accertamenti urgenti, attività tecniche non ripetibili, mediante perquisizioni e sequestri informatici o captazione dinamica di informazioni, a seguito di attività di ricerca e acquisizione palese da parte degli organi investigativi, o ancora volontariamente conferiti da soggetti coinvolti nelle indagini, atteggiandosi in questo caso come prove documentali. Da qui l’espressione “il regno della tecnologia nelle indagini preliminari”, circostanza che determina lo spostamento del baricentro dell’impianto processuale penale dalla sua sede naturale di formazione della prova, il dibattimento, alla fase antecedente delle indagini preliminari, determinando uno svilimento della natura accusatoria che il codice di rito vigente ha idealmente attribuito al processo, favorendo la scelta di riti alternativi come il patteggiamento o il rito abbreviato che, operando con il consenso dell’imputato, omettono lo svolgimento della fase dibattimentale. L’incremento esponenziale dell’utilizzo della prova informativa ed il suo assoluto protagonismo nelle indagini di polizia accentuano le criticità del sistema processuale penale, determinando gravi ricadute in tema di attendibilità degli accertamenti e di tutela delle garanzie difensive dell’indagato, rimanendo inibita la formazione in contradditorio tra le parti degli elementi di prova.
Editorial Review
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