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Il testamento di Caterina Branciforti
La storia e le vicende che nel corso dei secoli hanno interessato i Comuni di Pietraperzia, Butera, Mazzarino, Raccuja e Leonforte sono sicuramente note nella loro singolarità, ma riunire in una visione d’insieme fatti e avvenimenti, che videro come protagonisti la grande famiglia Branciforti, credo che rappresenti una novità e nel contempo una difficile ricostruzione di eventi alquanto lontani.
Questo lavoro parte da una brevissima sintesi storica dei Comuni sopra citati per poi soffermarsi sull’evoluzione della pubblica fede dei documenti e più in particolare sul testamento di Caterina Branciforti, principessa di Pietraperzia e Leonforte e contessa di Raccuja, stilato nel 1667 poco prima di morire e pensato in tutti i suoi dettagli, tanto che, ancora oggi, la sua inveterata volontà ha rispettoso ossequio nella “Fondazione Caterina Branciforti”.
Alla base del testamento, che oggi è il documento che collega i cinque paesi, si stagliano i dissapori che il principe di Leonforte Giuseppe Branciforti e sua moglie Caterina nutrivano nei confronti del nipote, Nicolò Placido, a cui sarebbero andati in eredità tutti i loro beni, in considerazione del fatto che non avevano figli
Anno di pubblicazione | 2015 |
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ISBN | 978-88-6822-249-9 |
Numero Pagine | 160 |
Collana | Interstizi |
Autore |
La Mancusa Carmelo |
Collane |
Interstizi |
Editorial Review
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