Anno di pubblicazione | 2011 |
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Numero pagine | 232 |
ISBN | 978-88-8101-805-5 |
Formato | Cartaceo |
Autore |
Massara Katia |
Il sindacato liberato
Dopo più di venti anni di libertà negate, di guerra, di lutti e rovine,
l’arrivo degli eserciti alleati e la festosità con cui furono accolti, la
ripartenza avvenne su scenari drammatici. Come scrisse il corrispondente
del «Times» al seguito delle truppe anglo-americane la Calabria
del 1943 era terra di nessuno. Ingovernata e forse ingovernabile.
Masse disperate, esasperate, affamate e, soprattutto, anelanti libertà
dopo oltre due decenni di obbligato silenzio ed emarginazione, tornavano
protagoniste e si affacciavano alla nuova storia, in una realtà,
come quella calabrese che era paradigma del disastro con cui era
necessario fare i conti e presto. Tra il 1943 e il 1945, dopo lo sbarco
anglo-americano e la rapida liberazione della Calabria e la successiva
sconfitta definitiva del nazifascismo, la riorganizzazione di sindacato
e dei partiti di massa che diedero vita a centri di democrazia dal basso
fu il momento di rottura con il passato.
Tutto quel che si registrò in seguito, tra la fine della guerra, i governi
espressione del CLN e la Costituente, così, fa parte di una storia
che ha visto al centro il movimento dei lavoratori che trovò nel sindacato
unitario e nelle Camere del lavoro il suo punto di forza.
I verbali della Camera del Lavoro di Cosenza dal 1945 al 1948 –
che vengono in questo volume proposti all’attenzione dei lettori grazie
all’impegno dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo
e dell’Italia Contemporanea (ICSAIC) che ha sede all’Università della
Calabria e alla cura di una storica come Katia Massara attenta agli
avvenimenti che segnarono il passaggio dal fascismo e dalla guerra
alla democrazia nella città di Cosenza – rappresentano allora un documento
storico di particolare rilevanza, utile per decifrare la vicenda
più generale della ricostruzione democratica della Calabria e dei momenti
particolari che l’hanno segnata in una provincia difficile come
quella di Cosenza che ha vissuto pagine intense di storia sociale.
Editorial Review
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