Anno di pubblicazione | 2010 |
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Numero pagine | 56 |
Formato | Cartaceo |
ISBN | 978-88-8101-678-5 |
Autore |
Rito Rosario |
Gesù il pescatore
Introduzione
Non è facile trovare una motivazione alla sofferenza e proprio per il fatto che non sappiamo darci una spiegazione logica, cerchiamo di consolarci, pensando che tutto ciò che ci succede si basa esclusivamente sulla volontà di Dio. Non esiste un concetto morale più sbagliato, poiché non solo si distorce l’amore di Dio nei confronti dell’uomo, ma si conduce ognuno di noi a non comprendere in pieno il senso del nostro vivere. Anche se fu Dio a creare l’uomo, Egli l’ha reso libero nella sua volontà, affinché potesse essere lui stesso il vero protagonista del proprio esistere, poiché un Padre conosce i bisogni del figlio, dunque, non solo lo sostiene e lo aiuta oggettivamente, ma cerca soprattutto di guidarlo verso il male minore. Per verificare che Dio non è per nulla padrone del nostro vivere, basterebbe rileggere attentamente la storia di Adamo ed Eva.Il pensare o sostenere che tutto sia progetto di Dio, significa annullare l’amore che Lui ha per noi, capovolgere il senso della venuta di Cristo, poiché quel “Alzati e cammina….” (Gv 5-8,9) che Gesù disse al paralitico, compreso l’invito del rinascere a Nicodemo (Gv 3,1-30), ma soprattutto la guarigione del cieco nato (Gv, 9,6-9) non avrebbe avuto alcun senso logico.Dio s’è fatto uomo incarnandosi in Gesù Cristo, per in-segnarci a essere vigilanti con noi stessi, poiché solo chi perde se stesso a causa del proprio egocentrismo, si priva dell’assaporare il significato del proprio essere persona. Ciò potrà essere realizzato solo se saremo capaci di liberarci dalla nostra sete di potere e da quell’amaro solipsi-smo, che oltre a chiuderci in noi stessi, ci impedisce di vive-re e rendici conto, che non esiste un’altra persona uguale a noi. Tutti siamo unici, ed essere unico significa che nessuno è come te.A cosa serve avere gambe perfette se non sai dove andare? Una buona vista se non sai cosa guardare? Un linguaggio perfetto e un parlare chiaro se non sai e non ti rendi conto di ciò che dici?Il male peggiore per ognuno di noi non sta in ciò che si è o rappresentiamo, ma in ciò che sentiamo e cerchiamo d’essere. Siamo noi stessi che dovremmo donare qualcosa alla vita, non viceversa, poiché solo in tal senso, potremmo tra-mutarci in esseri originali, come autentico è lo spirito che appartiene a ogni singola persona. Dio è sceso dal cielo per aiutarci a ritrovare il senso del nostro esser vita, affinché la morte non s’impossessi di noi. Tramite Cristo ha desiderato farci comprendere che nessuna vita umana è inutile. Ognuno è un se stesso, che grazie alla sua originalità e al suo vivere, può essere fonte di vita e principio di speranza per il suo prossimo. Gesù ci aiuta a rinforzare le radici del nostro essere persona, attraverso un esempio di vita che ha annullato ogni tipo d’individualismo ed antagonismo, ma soprattutto ci aiuta a comprendere in che cosa consiste realmente sentirci utili. Nessuna ricchezza più grande può acquisire l’uomo di quella del possedere se stesso.
Editorial Review
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