Anno di pubblicazione | 2008 |
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Numero pagine | 168 |
Collana | Collana di filosofia teoretica |
Formato | Cartaceo |
ISBN | 978-8881-015-44-3 |
Autore |
Lo Giudice Santi |
Corpo e parola
Studi sul linguaggio e l’espressione
Di ogni ideazione che perdura nel tempo c’è sempre una giustificazione. Compito dell’uomo è quello di renderla attendibile al meglio. Su questo piano si fa strada la costruzione umana per eccellenza: la parola. La “parola” dice dell’unità di corpo e spirito, di corpo e mente. Alla luce delle conquiste cui sono addivenute le moderne neuroscienze, un redivivo Cartesio si convincerebbe subito di tale unità. Unità, o somma delle nostre caratteristiche, che include le facoltà umanamente più notevoli e che più di tutte fa di noi ciò che siamo. Alludo alla cifra dell’umanità; alludo alla “parola” portatrice di miracolo e di mistero. Nonostante le grandi tragedie, individuali e collettive, che il genere umano ha vissuto e vive, nonostante le ferite che abbiamo inferte al nostro pianeta, l’uomo ha avuto in dote una qualità, che si arricchisce di tempo in tempo e di generazione in generazione, di gran lunga più forte della nostra inclinazione autodistruttiva. La “parola” è tale qualità. Essa ha permeato la nostra civiltà e ha prodotto l’elemento etico ed estetico grazie a cui ci alimentiamo. “Parola” è poesia e filosofia, prodotta, per lo più, da noi stessi, per evitare l’inaridimento e lo smarrimento. La “parola” è la mia parola, e rivela di me cose più di quanto io non sappia. Nietzsche sostiene che tutte le filosofie altro non sono che «riduzioni dei sistemi Filosofici ad azioni personali dei loro ideatori» e ci ricorda che «la massima parte delle nostre esperienze è inconscia e agisce».
Editorial Review
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