L‘indagine delle choses divines in Paul Valéry
Come in un poliedro, numerose facce compongono lo spazio dell’opera di Valéry: egli è conosciuto come il poeta de Le cimetière marin e de La Jeune Parque, come il filosofo de L’introduction à la méthode de Léonard de Vinci e di Monsieur Teste, ma anche come il teorico della Poetica, come saggista e scrittore di innumerevoli note, aforismi e prose. Sono tutti aspetti che la monumentale pubblicazione dei Cahiers e dei numerosi materiali inediti continua a moltiplicare, schiudendo sempre a nuovi e proficui orizzonti interpretativi. Questo libro, che riserva una particolare attenzione tanto all’aspetto pubblico quanto a quello privato dell’opera di Valéry, riapre al problema di una considerazione globale del suo pensiero alla luce di uno dei più interessanti e meno conosciuti aspetti della sua riflessione: la ricerca filosofica che egli conduce, senza soluzione di continuità, “intorno alle cose divine”. Il lettore vi troverà quindi sia un sistema di riferimento generale sulla question dieu, sia la presentazione, la contestualizzazione e l’analisi dei materiali esplicitamente dedicati a tale problema. Le choses divines sembrano infatti permettere a Valéry il raggiungimento di una certezza del limite della conoscenza, attraverso un’inesausta ricerca sempre guidata dalla domanda «Che cosa può un uomo?». «Je pense en rationaliste archi-pur – Je sens en mystique»: la ben nota lucida e disingannata attività del faire viene qui caratterizzata come una pratica specificamente filosofica (in quanto sembra non acquietarsi mai in risultati stabilmente affermati ma lascia dialogicamente aperta l’interrogazione), il cui senso pregnante viene in ultima istanza riscoperto attraverso la composizione (artistica) e la pratica spirituale (l’áskesis zetetica).
Recensioni
Non ci sono recensioni