Biografia

Author Picture

Serpetro Niccolò

Nicolò Serpetro (XVII secolo), filosofo della natura, nacque nel 1606 e morì a Rocca Florida nel 1664, forse avvelenato. Le cause del presunto assassinio vanno ricercate nella volgare invidia che alcuni intellettuali del tempo nutrivano per Serpetro, in quanto fu nominato "la Fenice degli ingegni": era, infatti, in grado di ricordare parola per parola le opere classiche dei più grandi scrittori latini e italiani; riusciva a dettare quattro lettere diverse ad altrettanti amanuensi contemporaneamente, senza perdere il filo logico degli argomenti dettati. Ma il filosofo divenne famoso nel mondo della cultura con l'opera Il Mercato delle Maraviglie, in cui espone numerosissimi segreti della Natura, verso la quale lo sospingeva un afflato di passione, in un coinvolgimento dal sapore dionisiaco. A causa di quest'opera il Serpetro fu accusato di eresia e pratiche di magia occulta dal Tribunale della Santa Inquisizione di Palermo, dal quale fu condannato al carcere. Scrisse, inoltre, altri lavori, tra i quali figurano le Osservazioni Politiche e Morali sulla vita di Marco Bruto, traduzione di un'omonima opera spagnola. Come agli afferma nel suo Mercato, fu discepolo del grande Tommaso Campanella: pertanto si può a buon diritto inserire in quella parentesi Naturalistica che, da Telesio a Campanella, passando per il famoso Giordano Bruno, coinvolse gli intellettuali del Meridione d'Italia nell'ultima fase della filosofia Rinascimentale.