Biografia

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Scalzo Camillo

Camillo Scalzo, di Catanzaro, docente di scuola superiore, in pensione, cominciò sin dall’adolescenza a scrivere versi, che divennero poi contributi a periodici di varia cultura: “Dafne” di Palermo; “Quaderni poetici” di Catania; “Provincia azzurra” di Stresa (No), “Il Nord” e “Il Postale” di Borgomanero (No). Mentre insegnava Lettere, in Istituti per geometri e ragionieri, continuava, intensamente e ininterrottamente, a scrivere poesie e brani di narrativa, che poi svilupperà, sulla scorta di una più maturata esperienza umana e culturale. Le giovanili composizioni, raccolte in plico, gli permisero di partecipare al Concorso poetico, indetto dal “Convivio Letterario” di Milano. Era l’anno 1970. L’opera fu premiata con il diploma di penna d’oro e pubblicata, con il titolo di “Meditazione”, per l’Edizione del predetto “Convivio”. Nel 1982, per “meriti artistici”, fu premiato a Firenze con il “David d’oro” e a Venezia con la “Quercia d’oro”. Seguirono nel 1985: il poemetto “Lauro e mirto”, Edizione “La Tipomeccanica” di Catanzaro; nel 1989 la trilogia “Calabria mia, Rovi, Meandri”, Edizione Pellegrini di Cosenza, premiata a Catanzaro con il “Pino d’oro”. Nel 2002 fu editata la tetralogia: “L’ombra di Thànatos, Vocazione e invocazione, Immanenza e trascendenza, Figurazione e trasfigurazione”, Edizione Pellegrini di Cosenza; nel 2012 fu pubblicato il volume di narrativa; “Calabria: volto e verità”, Edizione Pellegrini di Cosenza. È padre felice di Clairo, giornalista e poeta, e di Peppino, docente di lettere, drammaturgo e poeta. È anche nonno devoto e amato di Claretta, la precoce poetessa; di Federica, la fabulante; di Giovannino, il sorprendente conversatore.