Nessun prodotto è stato trovato
Biografia
Julia Giuseppe
Giuseppe Iulia nasce ad Acri (Cosenza) il 25 Maggio del 1905, dall’avvocato Antonio e da Antonietta Romano.
Frequenta le scuole elementari in paese, mentre il ginnasio ed il liceo nel Collegio Italo-Albanese di S. Demetrio Corone da interno, perché difficili erano a quei tempi i collegamenti tra i due paesi, per quanto poco distanti tra loro.
Nel 1927 si iscrive all’Università di Napoli (Facoltà di Lettere e Filosofia) e il 10 Luglio del 1931 si laurea discutendo la tesi: Beatrice nella Divina Commedia.
Insegna da supplente di Lettere nel Collegio di S. Demetrio Corone e poi di Latino e Storia nell’Istituto Magistrale “Lucrezia della Valle” in Cosenza.
Dopo aver vinto, nel 1933, il Concorso a cattedre d’Italiano, Latino, Storia e Geografia, è titolare di Lettere nel Ginnasio inferiore di Cosenza annesso al Telesio e poi, per trasferimento, nel Ginnasio “Iacopone da Todi” in Todi (Perugia).
Nello stesso anno, 1938, vince il Concorso a cattedre d’Italiano, Latino e Storia. Nel 1939 viene assegnato alla Cattedra di Latino e Storia presso l’Istituto Magistrale “Assunta Pieralli” di Perugia. Qui lo raggiunge il telegramma della Gil che lo destina all’Istituto Magistrale dell’Accademia Femminile di Orvieto.
Durante la guerra ripara a Roma. Per più di un anno non insegna.
Dal 1943 al 1946 insegna Latino e Storia nell’Istituto Magistrale “Margherita di Savoia” a Roma e dal 1946 al 1975, anno del collocamento a riposo, insegna Italiano e Latino nel Liceo Scientifico “Cavour” di Roma.
A Gennaio del 1979 lascia l’appartamento di via G. Sommeiller in Roma e torna, con un po’ di malinconia, ad Acri.
Giuseppe Iulia cura e scrive molte opere, collabora a molte riviste culturali e, insieme a L. Fiorito, pubblica un’Antologia latina ad uso dei Ginnasi superiori e del primo biennio dei Licei Scientifici.
Cura e pubblica le poesie di Vincenzo Iulia e quelle di Vincenzo Padula. Scrive: “Padula, Iulia, Greco, tre grandi poeti di Calabria”.
Scrive di Italo Svevo, di E.A. Poe. Interessante la sua Storia della Letteratura Acrese. Il 16° volume degli Atti dell’Accademia Cosentina riporta “Le rime del sogno” di Antonio Iulia, curate dal figlio Giuseppe.
“La strada solitaria” racconta la vita di S. Gabriele e “Il Museo delle Cere” risulta essere una bella raccolta di racconti, che l’autore annuncia con questo significativo pensiero di Lopez de Vega:
Vengo dalla mia solitudine,
Vado alla mia solitudine,
perché a me bastano i miei pensieri.
Per alleggerire questo freddo elenco di notizie biobibliografiche e per concludere, riporto la descrizione che Giuseppe Iulia fa di sé nella poesia “Vent'anni”, tratta dalla sua raccolta: “Alla ricerca di Dio”.
Capelli di un color biondo castano
Circondano il mio volto impallidito;
Serena fronte, ove al rimorso è vano
Ogni ombramento che mi fa smarrito;
Occhi, che il lampo di un pensier sovrano,
Reso da giovinezza ingagliardito,
Fa scintillar come arenoso lito,
In cui splende del sol l’incanto arcano;
Ci vorrebbero, sì, brevi ritocchi,
Però non vorrei perdere quel riso,
Ch'erra sulle mie labbra, intemerato! (1940)
Giuseppe Iulia si spegne in Acri, nel freddo mese di Gennaio del 1992.