Francesca Favaro, nata a Padova, è dottore di ricerca in Filologia ed Ermeneutica italiana e insegna lettere al Liceo classico. Particolarmente interessata, come studiosa, al rapporto fra la letteratura italiana e le letterature classiche, ha pubblicato le monografie Alessandro Verri e l’antichità dissotterrata (Ravenna, Longo, 1998); Nel segno di Ovidio. Giovanni Boccaccio, Luca Pulci e Lorenzo il Magnifico autori di metamorfosi (Bari, Ladisa, 1999); Le rose còlte in Elicona. Studi sul classicismo di Vincenzo Monti (Ravenna, Longo, 2004); Canti e Cantori bucolici. Esempi di poesia a soggetto pastorale fra Seicento e Ottocento (Cosenza, Pellegrini, 2007). Si è inoltre occupata, in vari saggi, di Winckelmann, di Cesarotti e della sua scuola, di Foscolo, nonché di alcuni autori e autrici del Novecento (fra cui Paola Drigo e Anna Maria Ortese).
Collabora con varie riviste letterarie. Nel 2009 è apparsa la sua prima prova narrativa, il volume Il ciliegio e altri racconti, Perugia, ali&no editrice; del 2010 è il libro Studi e sogni di letteratura, opera miscellanea di saggistica e di scrittura creativa, pubblicato da Ibiskos Editrice Risolo, Empoli.