Biografia

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Ciccia Carmelo

Carmelo Ciccia (Paternò, 5 gennaio 1934) è uno scrittore e docente italiano, italianista e latinista, autore di varie opere di saggistica e critica letteraria.
Nato in una famiglia di braccianti agricoli, durante la seconda guerra mondiale è rimasto fortunatamente illeso in uno dei terribili bombardamenti aerei a tappeto che colpirono la sua città di nascita.
Laureato in lettere all'Università di Catania nel 1957, dopo un biennio di assistentato universitario di lingua e letteratura italiana[1] e un anno d'insegnamento in un liceo classico del capoluogo etneo, nel 1959 si è trasferito in Veneto, dove è stato docente e preside nelle scuole secondarie, per molti anni nel liceo classico di Conegliano, città di residenza. È stato anche, più volte, docente-coordinatore nei corsi abilitanti annuali per docenti secondari e presidente di commissione nei concorsi a cattedre. Fra i suoi docenti universitari ci sono stati Vittore Branca (filologia romanza), Carlo Grabher (letteratura italiana) e Carmelina Naselli (letteratura-storia delle tradizioni popolari).
Ha pubblicato una sessantina fra libri e opuscoli, specialmente di saggistica e critica letteraria, anche in latino. I suoi libri si trovano nelle principali biblioteche e università dei cinque continenti[2].
Come animatore culturale, ha fondato e diretto vari circoli culturali, presiedendo anche il comitato di Conegliano della Società Dante Alighieri e alcune giurie di premi letterari.
Come dantista, ha pubblicato vari saggi su Dante e tenuto numerose conferenze e letture dantesche in Italia e all'estero.
È autore di opere di narrativa tradotte in Francia, Inghilterra e Grecia. Nel 1975-76 un suo racconto, tradotto in inglese, è stato trasmesso dalla BBC di Londra [3]; altri suoi racconti sono stati inclusi in antologie scolastiche di varie case editrici, fra cui De Agostini (Novara), Giunti (Firenze), Guerra (Perugia), La Nuova Italia (Firenze), La Scuola (Brescia), Palumbo (Palermo), Tringale (Catania); e nel 1992 egli ha partecipato quale esperto alla trasmissione della RAI “Alla ricerca dell'italiano perduto” in diretta da Roma su Radiouno.
Ha collaborato a numerosi giornali e riviste, fra cui una decina di quotidiani, particolarmente con recensioni e note critiche relative a circa un migliaio d'opere di scrittori e artisti di ogni epoca. E come latinista, firmandosi Carmelus Ciccia, ha collaborato per diversi anni alla rivista vaticana "Latinitas" (interamente in lingua latina) con articoli, saggi e recensioni, poi revisionati, riordinati e ripubblicati, con l'aggiunta di qualche inedito, nel proprio volume Specimina Latinitatis.[4].
Inoltre nel 2004, in occasione della Giornata di festa del latino organizzata dalla Fondazione “Latinitas”, a Roma ha commemorato in lingua latina il Petrarca nel 7º centenario della nascita.
Ha anche musicato dei canti liturgici latini.[5]
Paolo Diffidenti ha scritto di lui nella rivista "Cimento" di Roma del 31.12.1974: “Carmelo Ciccia è l'espressione dello studioso d'oggi, che alla serietà sa unire un'autonomia critica ed un discernimento analitico fondato su intuizioni casuali o discrezionali personalissime. Per questo se ne apprezza l'opera, che, data l'originalità interpretativa spesso in contrasto con la critica militante, può costituire un valido sussidio didattico per insegnanti e studenti.” E Luciano Nanni ha aggiunto in “Literary.it” di Padova, n° 9/2009: “Nei suoi saggi Ciccia dà vita a un excursus più unitario grazie alla competenza della materia e all'acutezza dei giudizi, dettati sempre da grande onestà intellettuale.”