Basiliani Cistercensi e Florensi in Calabria nelle visite apostoliche dei secoli XV-XVII

La grande fioritura del monachesimo calabro-greco, con l’innesto del monachesimo di spiritualità occidentale tra X-XIII secolo ha rappresentato per la Calabria una bella realtà anche di incontro ecumenico. Ne è esempio il felice connubio collaborativo tra S. Nilo e i benedettini di Montecassino con cui il Rossanese ha convissuto per ben 15 anni. Ma le cose importanti spesso durano poco, per cui già nel corso del sec. XIII si è cominciato ad avvertire un calo abbastanza serio della tensione ascetica sia dei monaci calabro-greci, sia di quelli latini (benedettini e cistercensi in particolare) tanto da richiedere spesso interventi di indagine conoscitiva da parte della Curia Romana. I fattori dello scadimento possono essere stati molteplici dovuti in particolare agli sconvolgimenti politici provocati particolarmente dai Normanni con la loro politica di latinizzazione del Sud Italia, senza escludere peraltro l’atteggiamento di diffidenza della politica degli Angioini. Non di poco conto fu inoltre il rilassamento provocato dal dover gestire l’ingente patrimonio terriero con le relative preoccupazioni amministrative che distraevano abati e monaci dal rigore ascetico e spirituale, costretti spesso anche ad atti odiosi e a liti di ogni genere per difendersi dai continui tentativi di usurpazione dei beni. La profonda crisi si aggravò nel sec. XV con l’istituzione degli Abati Commendatari, i quali, più che al bene dei monaci si mostrarono interessati soprattutto alle pingui rendite, ignorando quasi del tutto i religiosi. Questa preoccupante decadenza provocò una serie di interventi pontifici nel tentativo preciso di ricuperarne lo spirito riformandoli dall’interno. Tra questi interventi si collocano appunto le Visite Apostoliche e Canoniche predisposte dalla Santa Sede. Nel suo studio Mons. Renzo ha preso in considerazione la Visita del 1457-58 affidata ad Atanasio Calcheopulo, abate del monastero S. Maria del Patire di Rossano e quella del 1551 dell’abate Marcello Terracina per il monachesimo basiliano; per il monachesimo latino (benedettini, cistercensi e florensi), invece, quelle del 1598-1599 di Cornelio Pelusio Parisio, abate di S. Maria di Corazzo, e l’altra del 1630 affidata all’arcivescovo di S. Severina Fausto Caffarelli.

18,00

COD: 9791220502757 Categorie: , ,
Anno di pubblicazione

2024

Numero pagine

252

ISBN

979-12-205-0275-7

Formato

Cartaceo

Autore

Renzo Luigi

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