alla DONNA

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E che squisito privilegio essere anche la più lontana delle stelle nella certezza ch’Essa passerà davanti alla tua porta scintillante!

da Emily Dickinson, poesie

 

interventi di

Arcangelo Badolati, Ornella Nucci, Matilde Lanzino, Lorella Galassi, Alessandro D’Alessandro, Cristian Chiappetta, Veronica Buffone, Francesca Bifano, Annunziata Procida

15,00

42 – La libertà religiosa nei luoghi di lavoro tra tutela antidiscriminatoria e strategie di inclusione

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Nel complesso e intricato panorama religioso odierno il mondo del lavoro deve affrontare problematiche inedite; se in passato la sua struttura pressoché monolitica era modellata su tempi, pause, riposi, abbigliamento, festività commisurati e funzionali alle esigenze di lavoratori bianchi, in maggioranza cattolici e di sesso maschile, oggi la pluralità culturale e religiosa, insieme a molteplici altri fattori, lo rendono un laboratorio in cui sperimentare i profili attuativi del pluralismo, dei diritti costituzionalmente garantiti e della libertà religiosa. Questo libro si inoltra nel nuovo scenario attraverso coordinate giuridiche e metodologiche inerenti al bilanciamento tra i diversi diritti e interessi coinvolti e all’accomodamento ragionevole delle esigenze religiose.

22,00

Impulsus

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Una banale discussione con il figlio diventa il detonatore di un rabbioso sentimento di ostilità a lungo istigato nei suoi confronti, che stravolge la vita di un brillante avvocato romano. Un’aggressione, tanto inaspettata quanto violenta, costringe il legale ad una grave disabilità motoria che da quel momento modifica radicalmente il suo rapporto con la vita, portandolo a rivalutare tutto ciò che lo circonda: cose, persone e affetti. Le difficoltà e le amarezze di questa nuova, complicata condizione fisica e psicologica, e delle esperienze che seguiranno, non riusciranno tuttavia a scalfire la vena ironica e dissacratoria nei giudizi del protagonista, che in un sofferto processo in Tribunale vedrà emergere le ragioni di un disagio giovanile diventato causa involontaria dell’incidente. A margine della vicenda l’autore ha uno sguardo disincantato sia sulle dinamiche di coppia che sulle “Baruffe Chiozzotte” di Goldoniana memoria che animano le Aule di Giustizia. A dispetto delle più avanzate teorie pedagogico-familiari, la vicenda beneficia dei due principali ingredienti di un rapporto sano ed equilibrato: l’amore e il buonsenso.

15,00

Quando la cenere divenne fuoco

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a cura di Marilena Cavallo

 

Il legame tra Eleonora Duse e Grazia Deledda è lo specchio di un’epoca che ha raccontato la letteratura con una visione immaginifica; certamente, d’Annunzio è molto presente, ma il dato del reale, rappresentabile anche sulla scena teatrale e cinematografica, ha avuto un ruolo dominante. 

Eleonora è la tragicità del personaggio che diventa avventura e destino nel gioco impareggiabile della vita. Grazia Deledda, con il suo romanzo, nonostante le critiche e il dibattito dei primi anni del secolo, è la scrittrice che ha letto con lungimiranza il linguaggio dei personaggi stessi. Questi sono rappresentati con il dolore della verità e del tempo, come avviene nel romanzo Cenere, che diventa la testimonianza cinematografica della Divina. 

In questo testo si percorrono alcune vie che danno la dimensione del rapporto tra la letteratura e il primissimo cinema.  (Dalla premessa di Pierfranco Bruni)

15,00

Oltre il post scriptum

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Se dovessi scrivere domani ciò che ho scritto oggi scriverei tutto ciò che ho già scritto. Se dovessi riscrivere oggi ciò che ho già scritto mi inventerei ciò che potrei scrivere domani. Gli anni non sarebbero più gli stessi nulla cambierebbe il mio scrivere è un viaggiare tra le sponde di un destino. Nulla è possibile mutare. Ciò che è accaduto accade sempre se si crede che la vita sia destino. Tra un post scriptum e un oltre intreccio il già vissuto diventato ricordo. So però che la confessione va sempre oltre. Ha senso inventarsi un oltre? Vivere è non dimenticare. Io credo che tutto sia destino nelle mani meravigliose di Dio.

16,00

Crotone un sito di (dis)interesse nazionale

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AA.VV.

La pratica della scrittura collettiva, a cura degli studenti e delle studentesse dell’istituto d’istruzione superiore Ciliberto-Lucifero, è un tentativo di comunicazione partecipata nata da un’esperienza di monitoraggio civico dei problemi ambientali del Sito di interesse nazionale di Crotone. Utilizzando i metodi del data journalism e ascoltando preziose fonti umane, gli studenti ricostruiscono le principali tappe del processo di industrializzazione della città di Crotone, un tempo considerata la “capitale industriale della Calabria”, fino alla dismissione delle fabbriche e alla (mancata) bonifica, sollevando dubbi e interrogativi sulle tecniche adottate per la rimozione delle scorie e i ritardi nell’iter per il disinquinamento a fronte di un’incidenza elevata di patologie tumorali nella popolazione. Il lavoro degli studenti, coordinati dalla professoressa Rossella Frandina, è completato dai contributi dei giornalisti Antonio Anastasi e Alfredo Di Giovampaolo, dell’archeologa Margherita Corrado, del sindaco Vincenzo Voce, della fondatrice dell’associazione “Crotone ci mette la faccia”, Tina De Raffele, del professore Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’antimafia presso l’Università della Calabria e della dirigente scolastica Rita Fumagalli, coordinatrice della Rete di scuole Barbiana 2040.

 

16,00

Collana Repaci

Gratifica particolarmente la nostra casa editrice la decisione di riproporre ai lettori la corposa e variegata produzione letteraria di Leonida Repaci, certamente uno dei figli migliori e più autentici della Calabria del secolo scorso: socialista, antifascista, scrittore, saggista, poeta, drammaturgo e giornalista di vaglia nel panorama italiano del suo tempo.

L’idea di questa iniziativa si colloca nel contesto delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della “Luigi Pellegrini Editore” (1952/2022), e di tale importante appuntamento rappresenta senza dubbio una delle tappe più significative e di maggiore portata culturale.

Repaci – peraltro legato da sentimenti profondi di stima e amicizia al fondatore della nostra casa editrice, Luigi Pellegrini – e la sua consistente opera, in larga parte di profilo autobiografico, ma ricca di suggestive ambientazioni storico-sociali e di acuti approfondimenti tematici, strettamente legati ai problemi e alle vicende della sua terra, riflettono con compiutezza e originalità l’obiettivo che ha via via accompagnato il nostro cammino: agganciare l’idea di un Mezzogiorno dinamico e avanzato alla formazione di una robusta identità etica e di una solida coscienza civile.

Cominciamo, dunque, questo cammino, con un lavoro inedito, “I fatti di Palmi” – Autodifesa al processo di Catanzaro del 1925, abilmente curato da Natale Pace, tra i maggiori conoscitori di Repaci.

Si tratta dell’arringa pronunciata dallo scrittore davanti alla Corte d’Appello di quella città, che lo vide imputato insieme con i fratelli Giuseppe, Gaetano e Francesco, e i cognati Francesco Parisi e Vincenzo Mancuso. Un’accorata autodifesa contro le accuse fasciste di aver fomentato i tafferugli accaduti quell’anno nella cittadina tirrenica in occasione della Varia. Ma anche il riflesso del clima oppressivo e intimidatorio instaurato dal regime mussoliniano, che aveva cancellato ogni speranza di mantenere il nostro Paese nell’alveo della democrazia e della libertà.

“…mi pare si chiamasse Mancini”

Vent’anni fa, l’8 aprile 2002, moriva Giacomo Mancini, esponente di spicco del Partito socialista italiano, di cui fu anche segretario nazionale, e più volte ministro della Repubblica. Più che mai opportuno, quindi, in occasione di questo anniversario, riproporre l’intenso excursus politico-amministrativo tracciato dal figlio Pietro nel volume “…mi pare si chiamasse MANCINI…”, che la nostra casa editrice ha pubblicato nel 2016, in occasione del centenario della nascita dell’ex leader socialista. La sua lunga esperienza politica è stata suggellata da passaggi e tappe di grande prestigio. Deputato dal 1948 fino al 1992, Mancini è stato Ministro della Sanità nel primo governo Moro (4-12-1963/22-7-1964), Ministro ai Lavori Pubblici nel secondo (22-7-1964/23-2-1966) e terzo governo Moro (23-2-1966/5-6-1968) e nel primo (12-12-1968 / 5-8-1968) e secondo (5-8-1969/ 27-3-1970) governo Rumor, Ministro del Mezzogiorno nel quinto governo Rumor (14-3-1974/23-11-1974).
Come Ministro della Sanità, impose il vaccino Sabin, che debellò la poliomielite in Italia. Come Ministro dei Lavori Pubblici, combattè la speculazione edilizia, intervenendo per denunciare, alla Camera, i “fatti mostruosi" di Agrigento, per salvare l’Appia Antica di Roma ed in numerose altre occasioni tanto da ottenere il riconoscimento, unanime, del Parlamento Italiano che, unico esempio, nella storia d’Italia di tutti i tempi, gli conferì la Medaglia d’Oro per la sua attività. Completò l’Autostrada Milano- Napoli, fece costruire la Salerno-Reggio Calabria, la Roma-Civitavecchia, la Roma-Aquila-Pescara e tante altre sedi stradali, in ogni parte d’Italia, avviando la costituzione di un enorme patrimonio di infrastrutture, tra le quali porti (Gioia Tauro) e aeroporti (Lamezia Terme), oltre a difendere Venezia dall’abbassamento del fondo marino, la Torre di Pisa dalla sua pericolosa inclinazione, Firenze dall’alluvione, che l’aveva devastata, nel novembre del 1966. Mancini creò la Commissione Nazionale di Studi contro il degrado idrogeologico, presieduta dal prof. De Marchi, i cui risultati sono, ancora oggi, gli unici, che abbiano offerto un quadro completo dei gravi problemi di degrado, che persistono. Sul fronte culturale, infine, il suo impegno fu determinante per la costruzione, ad Arcavacata (CS), dell’Università della Calabria e per la pubblicazione, nel 1973, del primo quotidiano, realizzato nella regione, “Il Giornale di Calabria", diretto da Piero Ardenti. Il 5 dicembre 1993 venne eletto Sindaco di Cosenza, il primo scelto direttamente dai cittadini, riconfermato, con un voto plebiscitario, nel 1997. Accusato nel 1994 di concorso esterno in associazione mafiosa da alcuni magistrati di Reggio Calabria, venne assolto perché il fatto non sussiste dopo un lungo e doloroso percorso giudiziario che lo vide, tuttavia, determinato a difendere la propria onorabilità, il prestigio e la considerazione unanimi conquistati nel corso della sua lunga esperienza parlamentare e di governo. Oggi, in occasione del ventennale della scomparsa, la riproposta del volume scritto dal figlio Pietro rappresenta un doveroso omaggio ad uno dei maggiori protagonisti della scena politica calabrese e meridionale.

MEDIA

Video in Primo Piano: Francesco Kostner

Video intervista: Walter Pellegrini

Video in Primo Piano: Walter Pellegrini

NOTIZIE SOCIAL

"Non esistono libri morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto."

Oscar Wilde

Luigi Pellegrini Editore

Via Luigi Pellegrini, 41 (ex via Camposano)
87100 – Cosenza
P.iva – C.f.:  03785790787

Orari
Da Lunedì a Venerdì

ore 9,00 - 13,00

ore 14,30 -18,30

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