L’infinito tace e germina luce

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… Nella sua produzione poetica, Emilio si muove tra due estremi: da una parte la descrizione appassionata, con grande afflato poetico e parole, a volte leggere come il volo di farfalle, altre volte pesanti come pietre, della cruda realtà con tutte le sue contraddizioni e le sue storture. Il mondo di Emilio è segnato dalla sofferenza. Non solo dagli uomini ma da tutti gli esseri, fino alle onde del mare che stancamente, una dopo l’altra, muoiono sulla riva, in un divenire apparentemente senza fine e senza un fine, si leva un grido che è esigenza di senso e di giustificazione. L’altra dimensione delle poesie è l’anelito verso l’infinito dove ogni sofferenza si placa, tutti i contrasti rientrano nella pace. Questa concezione ha evocato l’immagine delle due facce di un tappeto persiano: da una parte un caos, e una selva di fili aggrovigliati, dall’altra l’ordine dei disegni e della figure che destano ammirazione ed allietano lo sguardo… (dalla Presentazione di Antonio Italia)

13,00

Rispondimi, bellezza

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Ora dunque appare gigantesca, quasi imbattibile l’onda dell’astrazione. Per essa vige il puro valore del numero, come se cioè “molto” fosse anche “molto bello, o valoroso, o intelligente”. Logica puramente finanziario-economica del mondo. Ci vogliono figli di N.N., del numero e del narcisismo, ovvero il culto dell’immagine di sé, culmine dell’io come monade, culmine di astrazione. Eppure, vive agile e forte nel moderno e nelle sue propaggini anche una idea, una visione di arte che – parimenti a ogni fenomeno storico – ha radici precise, nel crinale tra Oriente e Occidente in cui si formano le estetiche greca ed europea: arte come ritmica e drammatica composizione di misure. Tale composizione, per quanto diramata in forme e stili infiniti, contrastanti, slabbrati, spregiudicati, visionari, tremendi, esprime quel che Ungaretti chiamava “sentiment de l’infini” (dall’Introduzione).

16,00

Giuseppe Naccari

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Giuseppe Naccari ha iniziato la sua carriera di magistrato nel 1959 come Pretore presso la Pretura di Vibo Valentia, successivamente è stato, tra l’altro, Presidente del Tribunale di Palmi e Consigliere di Corte d’Appello di Catanzaro. Dotato di molteplici talenti, ha scritto numerosi volumi sulle tradizioni e gli autori calabresi e su argomenti di filosofia e spiritualità. Ha collaborato con molte riviste e testate giornalistiche, è stato opinionista della Gazzetta del Sud. Pittore e scultore, ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero ed è stato recensito in prestigiose riviste e cataloghi del settore da autorevoli critici d’arte, ricevendo molti premi. È stato anche appassionato cultore del lavoro artigianale, dedicandosi, tra l’altro, al restauro di diverse statue di alcune chiese calabresi. Di indole sportiva, praticava molto volentieri il ciclismo. Fedele rotariano si è dedicato con slancio e devozione al servizio e ai valori fondanti l’organizzazione internazionale. Le notizie dettagliate sul suo lavoro e le sue varie attività sono proposte, nel decimo anno dalla sua dipartita, in questo volume scritto a più mani con affetto, insieme ai ricordi dei familiari, di colleghi e amici che hanno condiviso con lui parte del proprio cammino di vita…

12,00

Mutatis mutandis

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In questa strana primavera che non accenna a farsi estate, andrò con la memoria a tutti quegli istanti fulminei e lentissimi che hanno caratterizzato il mio incontro con Mimmo e la sua filosofia, che di questo infatti si tratta.Per Mimmo incarnava la filosofia allo stato puro.. Perciò andrò avanti e indietro nel tempo usando quel flusso di coscienza che caratterizza tutto il ‘900: se è vero che il tempo non esiste, almeno filosoficamente…

Ciò che è sicuro è che Mimmo lo incontrai la prima volta verso la metà degli anni ’70 in un appartamentino di Trastevere dove ci riunivamo con un minuto gruppo di amici a leggere e commentare alcuni saggi di filosofia, come “L’ordine del discorso” di Michel Foucault.

Anche in queste occasioni, rimasi colpito ed affascinato dal suo intervento, Mimmo lo conosceva come le sue tasche…

Cerco di prendere il libro dallo scaffale della libreria e non lo trovo.

14,00

Il rumore dei pensieri

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Sara è una donna realizzata, sposata con Alessandro con cui condivide l’amore per Giulia, la figlia quindicenne. Sullo sfondo di una Calabria affascinante e misteriosa, spiccano le amiche fedelissime, Greta e Silvietta, e il fratello Luca, pronti a tenderle la mano. Siamo nel 2017 quando la malattia della madre Beatrice sconvolge la sua quotidianità. In fin di vita, le accenna di un segreto da ricercare in un vecchio baule. Poi muore, lasciandola nella disperazione e nell’incertezza. In questo momento così difficile trova conforto nell’amore della sua famiglia. Quando decide di andare alla ricerca del baule, però, l’atteggiamento del marito diventa inspiegabilmente ostile. Sara, già piegata dalla sofferenza per la grave perdita, decide di andare avanti da sola. Una storia appassionante, a tratti inquietante, con personaggi coinvolgenti che entreranno nel cuore del lettore e lo condurranno per mano alla ricerca di una verità custodita per lunghi anni nei meandri di una polverosa soffitta.

16,00

Rimpiazzamenti, ibridazioni e antagonismo sociale

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Il focus del libro non riguarda la rivoluzione in atto (Quarta rivoluzione industriale, o anche Rivoluzione digitale), o per lo meno non affronta direttamente la questione. Eppure, uno dei risultati più interessanti dell’opera sta proprio nel fornirci alcune chiavi di lettura “strategiche” per leggere e interpretare proprio il cambiamento odierno. Chiavi di lettura alle quali l’autore perviene dopo una attenta e approfondita ricognizione e spiegazione del pensiero storico-sociologico di alcuni noti e meno noti teorici delle Scienze sociali, comprese le Scienze storiche. Pinello offre interessanti e originali punti teorici di confronto e di intersezione, riempiendo via via la sua costruzione teorico-concettuale in modo convincente e sempre grazie ad una sottile e particolareggiata argomentazione. Concetti come quelli di ibridazione, di rimpiazzamento, di antagonismo ci aiutano a focalizzare sempre più specificamente fenomeni di statica e di dinamica sociale altrimenti difficili da isolare con i tradizionali strumenti interpretativi della teoria sociologica. Questo volume costituisce un viaggio davvero ambizioso che l’autore effettua nel pensiero storico-sociologico di alcuni tra i più rilevanti protagonisti delle Scienze sociali in tema di mutamento, crisi e trasformazione, aggiungendovi delle originali argomentazioni e ipotesi personali che possono senz’altro costituire la base di successivi sviluppi teorici e di ricerca. (dalla Presentazione di Andrea Millefiorini)

20,00

Collana Repaci

Gratifica particolarmente la nostra casa editrice la decisione di riproporre ai lettori la corposa e variegata produzione letteraria di Leonida Repaci, certamente uno dei figli migliori e più autentici della Calabria del secolo scorso: socialista, antifascista, scrittore, saggista, poeta, drammaturgo e giornalista di vaglia nel panorama italiano del suo tempo.

L’idea di questa iniziativa si colloca nel contesto delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della “Luigi Pellegrini Editore” (1952/2022), e di tale importante appuntamento rappresenta senza dubbio una delle tappe più significative e di maggiore portata culturale.

Repaci – peraltro legato da sentimenti profondi di stima e amicizia al fondatore della nostra casa editrice, Luigi Pellegrini – e la sua consistente opera, in larga parte di profilo autobiografico, ma ricca di suggestive ambientazioni storico-sociali e di acuti approfondimenti tematici, strettamente legati ai problemi e alle vicende della sua terra, riflettono con compiutezza e originalità l’obiettivo che ha via via accompagnato il nostro cammino: agganciare l’idea di un Mezzogiorno dinamico e avanzato alla formazione di una robusta identità etica e di una solida coscienza civile.

Cominciamo, dunque, questo cammino, con un lavoro inedito, “I fatti di Palmi” – Autodifesa al processo di Catanzaro del 1925, abilmente curato da Natale Pace, tra i maggiori conoscitori di Repaci.

Si tratta dell’arringa pronunciata dallo scrittore davanti alla Corte d’Appello di quella città, che lo vide imputato insieme con i fratelli Giuseppe, Gaetano e Francesco, e i cognati Francesco Parisi e Vincenzo Mancuso. Un’accorata autodifesa contro le accuse fasciste di aver fomentato i tafferugli accaduti quell’anno nella cittadina tirrenica in occasione della Varia. Ma anche il riflesso del clima oppressivo e intimidatorio instaurato dal regime mussoliniano, che aveva cancellato ogni speranza di mantenere il nostro Paese nell’alveo della democrazia e della libertà.

“…mi pare si chiamasse Mancini”

Vent’anni fa, l’8 aprile 2002, moriva Giacomo Mancini, esponente di spicco del Partito socialista italiano, di cui fu anche segretario nazionale, e più volte ministro della Repubblica. Più che mai opportuno, quindi, in occasione di questo anniversario, riproporre l’intenso excursus politico-amministrativo tracciato dal figlio Pietro nel volume “…mi pare si chiamasse MANCINI…”, che la nostra casa editrice ha pubblicato nel 2016, in occasione del centenario della nascita dell’ex leader socialista. La sua lunga esperienza politica è stata suggellata da passaggi e tappe di grande prestigio. Deputato dal 1948 fino al 1992, Mancini è stato Ministro della Sanità nel primo governo Moro (4-12-1963/22-7-1964), Ministro ai Lavori Pubblici nel secondo (22-7-1964/23-2-1966) e terzo governo Moro (23-2-1966/5-6-1968) e nel primo (12-12-1968 / 5-8-1968) e secondo (5-8-1969/ 27-3-1970) governo Rumor, Ministro del Mezzogiorno nel quinto governo Rumor (14-3-1974/23-11-1974).
Come Ministro della Sanità, impose il vaccino Sabin, che debellò la poliomielite in Italia. Come Ministro dei Lavori Pubblici, combattè la speculazione edilizia, intervenendo per denunciare, alla Camera, i “fatti mostruosi" di Agrigento, per salvare l'Appia Antica di Roma ed in numerose altre occasioni tanto da ottenere il riconoscimento, unanime, del Parlamento Italiano che, unico esempio, nella storia d'Italia di tutti i tempi, gli conferì la Medaglia d'Oro per la sua attività. Completò l'Autostrada Milano- Napoli, fece costruire la Salerno-Reggio Calabria, la Roma-Civitavecchia, la Roma-Aquila-Pescara e tante altre sedi stradali, in ogni parte d'Italia, avviando la costituzione di un enorme patrimonio di infrastrutture, tra le quali porti (Gioia Tauro) e aeroporti (Lamezia Terme), oltre a difendere Venezia dall'abbassamento del fondo marino, la Torre di Pisa dalla sua pericolosa inclinazione, Firenze dall'alluvione, che l'aveva devastata, nel novembre del 1966. Mancini creò la Commissione Nazionale di Studi contro il degrado idrogeologico, presieduta dal prof. De Marchi, i cui risultati sono, ancora oggi, gli unici, che abbiano offerto un quadro completo dei gravi problemi di degrado, che persistono. Sul fronte culturale, infine, il suo impegno fu determinante per la costruzione, ad Arcavacata (CS), dell'Università della Calabria e per la pubblicazione, nel 1973, del primo quotidiano, realizzato nella regione, “Il Giornale di Calabria", diretto da Piero Ardenti. Il 5 dicembre 1993 venne eletto Sindaco di Cosenza, il primo scelto direttamente dai cittadini, riconfermato, con un voto plebiscitario, nel 1997. Accusato nel 1994 di concorso esterno in associazione mafiosa da alcuni magistrati di Reggio Calabria, venne assolto perché il fatto non sussiste dopo un lungo e doloroso percorso giudiziario che lo vide, tuttavia, determinato a difendere la propria onorabilità, il prestigio e la considerazione unanimi conquistati nel corso della sua lunga esperienza parlamentare e di governo. Oggi, in occasione del ventennale della scomparsa, la riproposta del volume scritto dal figlio Pietro rappresenta un doveroso omaggio ad uno dei maggiori protagonisti della scena politica calabrese e meridionale.

MEDIA

Video in Primo Piano: Francesco Kostner

Video intervista: Walter Pellegrini

Video in Primo Piano: Francesco Kostner

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"Non esistono libri morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto."

Oscar Wilde

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