Anno di pubblicazione | 2023 |
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Numero pagine | 48 |
ISBN | 979-12-205-0245-0 |
Formato | Cartaceo |
40 anni di ricerca e divulgazione 1983-2023
Il 12 aprile del 1983, quarant’anni fa, diciotto intellettuali calabresi fondarono a Cosenza, nello studio del notaio Gullo in via Caloprese, l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (ICSAIC). Era il secondo organismo meridionale, dopo quello di Napoli, aderente all’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI), che Ferruccio Parri aveva fondato nel 1949 con lo scopo di custodire e studiare il patrimonio documentario del Corpo Volontari della Libertà (CVL) e del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) di cui era stato vicecomandante con il nome di battaglia di «Maurizio». Oggi quell’Istituto, che ha sede a Milano, porta il suo nome e l’ICSAIC fa sempre parte della «Rete Parri» assieme ad altri sessantasei Istituti sparsi su tutto il territorio nazionale, prevalentemente al Nord, com’è logico che sia. È una rete che, ferme restando la valorizzazione della storia della Resistenza e le radici nella cultura costituzionale antifascista, opera a vasto raggio in tutta la materia della storia contemporanea italiana, con lo spirito critico che la storiografia impone. Nei suoi primi quarant’anni l’ICSAIC ha fatto la sua parte per la migliore comprensione storiografica contemporaneistica «vista dalla Calabria», ma senza provincialismi e localismi, a cominciare dalla conoscenza del grande apporto che la nostra regione diede alla guerra di Liberazione, con centinaia di partigiani, tra cui alcuni capi prestigiosi che combatterono al Nord e nella Resistenza romana. Nel solo Piemonte i partigiani calabresi furono 506, di cui 71 caduti. L’ICSAIC ha anche il merito di aver “salvato” e custodito diversi importanti fondi archivistici consultabili dagli studiosi, di aver pubblicato negli anni oltre venti volumi di storia calabrese, decine di numeri di riviste (oggi «Rivista storica della Calabria del ‘900», curata dal direttore scientifico dell’Istituto, Vittorio Cappelli), e di svolgere un’assidua attività didattica nelle scuole della regione attraverso la commissione per la didattica della storia oggi coordinata da Giuseppe Ferraro. È doveroso perciò ricordare i nomi dei diciotto fondatori del nostro Istituto, che quarant’anni fa ebbero la felice intuizione d’inserire la storiografia calabrese nel più ampio contesto nazionale. Ecco l’elenco, secondo l’ordine dell’atto notarile: Fulvio Mazza, Isolo Sangineto, Maria Tolone, Tobia Cornacchioli, Luigi Maria Lombardi Satriani, Amelia Paparazzo, Francesco Volpe, Alfonso Francesco Alimena, Maria Gabriella Chiodo, Fausto Cozzetto, Maria Grasso, Maria Marcella Greco, Giuseppe Masi, Giovanni Sole, Enrico Esposito, Alfredo Aloi, Mario De Bonis, Ottavio Cavalcanti.
Editorial Review
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